di Antonio Amico
Applausi ed apprezzamenti per il concerto settembrino della rassegna “Spartiti per le Eolie”, svoltosi sull’isola di Lipari sabato 9 settembre 2023, promosso dall’Associazione Culturale Euterpe con il patrocinio del comune di Lipari. Grazie all’impegno dell’Associazione Euterpe sono risuonate le canne dell’antico organo settecentesco della Chiesa dell’Annunziata. A compiere questo miracolo l’organista Maestro Gianfranco Nicoletti, lo stesso che circa diciotto anni fa si era occupato del restauro, del collaudo e del concerto di inaugurazione dell’organo riportato ai suoi antichi splendori.
L’originalissima scala che conduce al sagrato della Chiesa, tanto bella che Curzio Malaparte, confinato a Lipari durante il fascismo, volle riprodurla nella sua villa di Capri, illuminata e segnata da decine di piccoli lumini infiorati, ha accolto un pubblico numeroso e attento che ha gremito (è il caso di dirlo) la piccola chiesa, la più antica di Lipari dopo la Cattedrale.
Dopo una breve introduzione del presidente Salvatore Gitto, cui hanno voluto assistere un paio di pipistrelli entrati girovagando a salutare pubblico e luci e subito accomiatatisi all’inizio del concerto, come a non voler disturbare, e la presentazione dei brani in programma da parte del maestro Nicoletti, che ha anche accennato alle particolari caratteristiche e sonorità dell’organo, sono risuonate le note di varie composizioni, tutte gradevolissime e di non difficile ascolto, grazie all’attenta selezione nel programma per organo e per organo e tromba (maestro Vito Maurizio Grasso) di autori settecenteschi (Jacchini e Buxteude, i più noti) con una ardita puntata verso autori contemporanei, l’americano Hovaness e il francese Langlais, e il successivo ritorno alla struggente e commovente trasposizione per organo dell’adagio dal concerto per oboe di Alessandro Marcello, attribuito da sempre al più noto fratello Benedetto, per chiudere con Viviani e con uno spericolato bis, in cui la tromba ha dato il meglio di sé, richiesto a suon di applausi da un pubblico certamente non annoiato dalla difficoltà di ascolto della musica organistica.
Va notato, a questo proposito, che le sonorità prepotenti della tromba e la limitata vigorosità del piccolo organo si sono perfettamente amalgamate e ne è risultata una bellissima serata di musica e di preghiera attraverso di essa, come ha voluto sottolineare l’ospitante Don Lio in un suo breve ma sentitissimo intervento