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Quello sta accadendo è inaudito. In piena stagione estiva, il Tribunale di Palermo ordina il sequestro di 5 navi di “Caronte&Tourist Isole Minori” (buona parte della flotta ex Siremar), che si vanno ad aggiungere ad altre 3 navi “fermate” precedentemente.
Il motivo è noto: le navi non rispetterebbero le norme in materia di accessibilità sui mezzi di trasporto pubblici. Quello che svolge la “Caronte&Tourist Isole Minori“, società privata, di fatto è un servizio pubblico.
Prima domanda da porsi è la seguente: come mai le navi sono state regolarmente certificate dal RINA (Registro navale italiano), e quindi autorizzate dalla Capitaneria di Porto?
Seconda domanda. La magistratura se è vero che abbia riscontrato delle irregolarità in tema di accessibilità, con limitazione dei soggetti diversamente abili, è naturale disporre il sequestro e penalizzare di fatto tutti indistintamente?
Terza domanda. Il sequestro era proprio necessario farlo in piena stagione estiva con innegabili disagi per turisti e residenti, oltre al danno economico per un’azienda privata?
Quarta domanda. I magistrati che hanno disposto il sequestro hanno tenuto conto del diritto alla continuità territoriale, oggi irrimediabilmente leso per i residenti nelle isole minori siciliane?