La riattivazione di un Punto nascite totalmente sicuro e di altri indispensabili servizi ospedalieri obiettivi da non fallire. Costano ? Pazienza, le follie gestionali della sanità in Sicilia non possono ricadere su una popolazione che reclama da anni il proprio diritto d’accesso, in loco, a cure sanitarie senza correre rischi.
Lipari- E’ stato tumulato , in forma riservata al cimitero comunale , ieri mattina, il corpicino del bimbo cingalese morto nei giorni scorsi in seguito al distacco della placenta della donna che lo aveva in grembo. Una cerimonia breve e semplice alla quale avrebbe voluto partecipare la comunità , scossa per l’accaduto, la quale avrebbe anche voluto essere presente allo sbarco dalla nave, venerdì sera. Ma il feretro è stato accolto da poche persone con in testa il vicesindaco Gaetano Orto in rappresentanza dell’Amministrazione che ha dato alla famiglia la massima assistenza.
Nelle chiese di Lipari , stasera, oltre a ricordare il piccolo che non ha visto la luce, don Gaetano Sardella, a San Pietro e don Giuseppe Mirabito ,a San Giuseppe, torneranno ad invocare provvedimenti per potenziare l’ospedale e i servizi sanitari nell’isola, a cominciare dal punto nascita. Semplicemente perché ciò che è accaduto a quella povera donna dello Sri Lanka può ripetersi. Perché le emergenze vanno gestite sul posto con le professionalità necessarie.
Sulla questione è intervenuto l’on. Nello Musumeci, nei mesi scorsi era stato in visita all’ospedale di Lipari . “È da mesi – viene rimarcato in una interrogazione all’Ars- che la popolazione eoliana evidenzia le gravissime ripercussioni che avrebbe avuto la chiusura del punto nascita di Lipari, tenendo conto che l’intervento dei mezzi aerei del 118 è sempre e comunque vincolato alle condizioni climatiche che, in caso di forte vento, non permettono l’atterraggio degli elicotteri. Non era necessario arrivare a una disgrazia di tale portata per prendere atto che la rimodulazione dei punti nascita voluta dal Ministro della Salute Lorenzin, attuata in maniera lineare e senza alcuno studio di pericolosità legato alla morfologia del territorio, sarebbe stata foriera di drammi, come purtroppo è accaduto a Lipari”.
Nell’ interrogazione presentata assieme ai deputati del Gruppo Lista Musumeci, Formica e Ioppolo si chiede al Presidente della Regione e all’Assessore alla Salute se non ritengano urgente e improcrastinabile intervenire presso il Ministero della Salute per rivedere il piano di rimodulazione dei punti nascita in Sicilia e spingere per apportare deroghe alle chiusure, in funzione delle realtà locali. In questo modo, si verrebbe incontro alle esigenze dei cittadini e si scongiurerebbero episodi gravissimi, come quello accaduto a Lipari.
A tal proposito va ricordato come il sindaco Marco Giorgianni abbia più volte sottolineato come non serva una deroga fine a se stessa per riaprire la stessa struttura di prima ma, anzi, un Punto nascite dotato di tutti gli standard di sicurezza nel quale si possano fronteggiare tutte le emergenze. Costa ? Pazienza. Le follie gestionali della sanità in Sicilia non possono ricadere su una popolazione che reclama da anni il proprio diritto d’accesso, in loco, a cure sanitarie senza correre rischi.
Solidarietà alle Eolie è giunta frattanto anche da Pantelleria, isola che ha manutenuto il suo Punto nascita grazie ad un primario residente nell’isola. “La notizia della morte a Lipari di un bimbo nel grembo materno – scrive in un comunicato il segretario locale del PD Giuseppe La Francesca – ci riporta drammaticamente a quella che è la problematica principale nelle isole minori: la mancanza di strutture indispensabili anche per la vita umana. Da isolani – continua -, comprendiamo l’esasperazione degli abitanti di Lipari, davanti ad un punto nascite ancora chiuso, nonostante da tempo si chiede a gran voce di riaprirlo. Dobbiamo quindi unirci a loro esigendo dalla politica di non perdersi in direttive, numeri e circolari, ma di rispettare ed assecondare quelle che sono le esigenze dei territori, in particolar modo in quelli più svantaggiati”.