
Egregio Direttore,
sulla soglia degli 87, dopo le vicissitudini degli ultimi mesi , sono ancora vivo grazie a qualche nuovo sistema di ripristino biostrutturale e ho deciso di stendere qualche considerazione in ordine alla grave situazione politica, sanitaria e giudiziaria che imperversa e rende incerto il futuro.
Sanità : dopo la gestione della pseudoepidemia e relative opere organizzative a difesa non della salute ma di enormi interessi economici e politici, il popolo dei pazienti si ritrova gli stessi soggetti incaricati di rimediare agli errori scaturiti da una falsa interpretazione dell’origine del male e relative conclusioni funerarie.
Dice il detto : piove sul bagnato; coloro che gestirono il problema e che, per nome e cognome , vengono additati dalla Magistratura come i responsabili continuano a gestire l’apparato sanitario per cui è evidente che viene a cadere il requisito fondamentale del rapporto tra Medico e Paziente.
A una tale realtà, come ho provato personalmente , si associa la difficile gestione che pone al primo posto un sistema burocratico infame.
Spiego: come è possibile che il lunedì ai duecento pazienti richiedenti assistenza si imponga ad ognuno di loro la effettuazione di un protocollo di circa mezz’ora? E’ esattamente quello che è capitato al sottoscritto posto con altri venticinque gravi, in attesa della registrazione.
Bene, il medico incaricato dalle otto alle 13 ne ha registrati cinque o sei, alle tredici se ne è andato per fine turno….fino alle 15 nessun dottore. Alle quindici , dopo diverse minacce, finalmente sono riuscito (alle 17) a farmi fare il prelievo per gli enzimi. Chiudo ringraziando il luogo….mi hanno comunque salvato la vita.
Morale….tenetevi come amico un medico di scuola, fate gli scongiuri in caso di necessità e portate con voi una borsa di soldini utili per salvarvi la pelle.
Saluti dal dott Giovanni