Lipari- Lettera del prof. Giuseppe Subba all’Amministratore delegato e direttore generale di Poste Italiane, Francesco Caio; e per conoscenza al Ministro per lo sviluppo economico Claudio Calenda; alla presidente del Consiglio di Amministrazione di Poste Italiane Luisa Todini; al vicedirettore generale e responsabile risorse umane di Poste italiane Paolo Bruschi e al presidente dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni , Angelo Marcello Cardani.
Oggetto: reclamo su disservizi postali.
Sono un cliente della società che rappresenta. Oltre a fruire dei normali servizi intrattengo rapporti finanziari.
La scelta di Poste Italiane deriva, principalmente, dal fatto che gli uffici operanti nell’isola di Lipari sono dotati di personale competente, accogliente, educato e diligente.
Da un certo tempo, il servizio base detto “Servizio Universale” (recapito della corrispondenza ordinaria, pacchi, raccomandate ecc.) registra notevoli ritardi o mancati recapiti che provocano disagi e danni ai destinatari.
Infatti, tra l’altro, le fatture relative a utenze (luce, acqua, telefoni, abbonamenti speciali TV ecc. ) vengono consegnate a termine scaduto.
Tale anomala e insopportabile situazione danneggia gli utenti, costretti a corrispondere sanzioni, subire riduzioni o interruzioni dei servizi. Ma crea problemi anche ai gestori costretti a riscuotere, con ritardo, i corrispettivi delle prestazioni.
Fino a qualche mese addietro il servizio recapito veniva gestito con ammirevole puntualità, ora invece è crollato violando la normativa di settore e la carta della qualità dei servizi gestiti dalla società Poste Italiane.
Ho appreso che i ritardi o mancate consegne scaturiscono dalla sensibile riduzione (pare per impiego ad altra città) dei portalettere nelle sette isole Eolie. Lipari in particolare.
Tale criticabile decisione consente a “Poste Italiane S.p.A.” di ottenere un’esigua riduzione di costi ma ha provocato e sta provocando disastri di ogni genere agli abitanti e ai titolari di attività economiche che vivono e operano nell’arcipelago, già, duramente, provati dalle difficoltà connesse all’insularità.
Non conosco il numero esatto dei portalettere in organico nelle Eolie. Ma deve essere, assolutamente, insufficiente a fronteggiare la notevole mole di lavoro quotidiano.
L’isola più colpita è Lipari (kmq 37,3) perché il servizio recapito deve essere effettuato, oltre che nel centro storico, anche nelle 4 frazioni (Canneto, Acquacalda, Pianoconte e Quattropani) e nelle numerose borgate, che distano diversi chilometri dall’ufficio postale, che smista la corrispondenza in arrivo.
La disfunzione segnalata con la presente, che a mio parere configura un’interruzione di pubblico servizio, oltre a creare disagi e danni per i destinatari sfregia, fortemente, l’immagine della società che rappresenta e attenua il circuito di fiducia tra utenti e Poste.
Il sig. Presidente dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, cui la presente viene rimessa in copia, è pregato di avviare un’indagine per accertare la responsabilità del funzionario di Poste Italiane che ha messo in crisi l’importante servizio.
Nella speranza che Ella adotti, con la massima urgenza, i provvedimenti volti a garantire, su tutto il territorio delle Isole Eolie, servizi di qualità specifica, nel settore recapito, ringrazio e porgo cordiali saluti.
Lipari, 15/02/2017