di Roberto Pirani ( wormitalia.com)
Una nuova stagione estiva si avvicina per le isole minori, col suo carico di turisti e opportunità, ma anche di possibili (a volte probabili) disagi e criticità ambientali. Difficilmente avrete notato una notizia che non è stata ripresa dai media nazionali.
E’ uno dei primi casi nei quali, in Italia, dopo anni di sottovalutazione, un Comune importante mette per iscritto senza inutili giri di parole quanto la nostra società di servizi sostiene e progetta dal 2006:
http://www.altoadige.it/cronaca/bolzano/salta-la-raccolta-porta-a-porta-in-centro-1.1544124
Un Comune noto per efficienza e qualità della vita come Bolzano di fronte all’evidenza
per poter migliorare un servizio pubblico ammette:
impossibile il (…) porta a porta in centro storico
Non hanno scritto “inadatto”, o “diseconomico”, o “troppo lento e invasivo”…
Rompendo gli indugi hanno scritto impossibile.
Preso atto di uno studio di fattibilità costato 23.000 euro (noi lo dicevamo gratis… e c’era chi faceva “spallucce” persino a fronte di progetti approvati a livello regionale).
E’ il servizio di raccolta che si deve adattare al contesto urbanistico, non viceversa. A giudicare dai dati in letteratura, è arduo che nelle isole minori italiane il porta a porta durante l’estate risulti “meno impossibile” che nel centro storico di Bolzano… Lo sosteniamo “solo” da 12 anni:
https://www.zerowasteeurope.eu/2017/06/an-80-year-old-activist-a-volcano-in-the-sea-and-a-banana-peel-cruise-ship/
(…come passa il tempo…)
A leggere le cronache delle isole Eolie sembra che sia già “tardi”. Peccato che la gara europea in itinere preveda per le Isole Eolie unicamente il porta a porta come servizio prevalente (come il 95% della gare di affidamento in Italia), ma non spunterà una azienda di raccolta privata a proporre l’adozione del Carretta Caretta magari come “offerta migliorativa”: neppure ne conoscono davvero caratteristiche e
specifiche attuative.
Non vi sono competenze dimostrabili sulla raccolta presidiata da chi partecipa alle gare
europee: questo è un fatto, non una opinione.
Per ora l’innovazione originale proposta sul mercato da Worm snc dal 2006 è
stata applicata solo al nord. E con municipalizzate che hanno obiettivi di pareggio di bilancio, non aziende private che difficilmente cambiano il loro modello organizzativo a meno che non glielo si richieda.
Sono gli Enti locali che possono indicare al gestore di impostare il servizio in modo
diverso e adatto al contesto, ma va messo per iscritto nel regolamento rifiuti e nel
contratto di servizio. O non si esce da ciò che “si conosce” o da impostazioni del
servizio “abbiamo sempre lavorato così” (appunto, in modo non adatto al contesto).
Le competenze non si improvvisano in nessun settore professionale.
Vi segnalo queste evidenze, con una scheda sintetica di facile approfondimento.
La raccolta presidiata di recente si trova inserita in questa pubblicazione
del Ministero dell’ambiente, Consultazione pubblica
“Verso un modello di economia circolare per l’Italia”:
http://consultazione-economiacircolare.minambiente.it/sites/default/files/Esperienze.pdf
(pagina 10 nel caso della nostra P.M.I.)
Il vero “buco nero” dei servizi in miglioramento continuo è stato proprio voler forzare
il “classico” Porta a Porta in contesti come centri storici, luoghi turistici, città d’arte,
nei quali quella soluzione risulta inadatta o a volte del tutto improponibile.
A volte le strade sono così strette che il mezzo di raccolta neppure può transitare
(o non è opportuno che ciò avvenga, a motore acceso in mezzo ai turisti) scaricando
di conseguenza tutto il lavoro (usurante) sugli operatori.
Neppure progetti approvati da Regione Sicilia sono stati sufficienti a passare dalla
teoria alla pratica fino ad ora.
L’auspicio è intuibile.