Lipari- Da aprile, per quattro mesi, partirà la sperimentazione di moderni dissuasori per allontanare i delfini dal pescato; contestualmente, visti i danni già sostenuti, partirà la richiesta di calamità ambientale , prevista anche dal Feamp ( fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca) per aiutare economicamente i pescatori in questo difficile momento. Un momento a dir poco drammatico se si considera che sulle 120 barche rimaste alle Eolie, 60 si dedicano alla piccola pesca costiera che non produce più reddito anche, e soprattutto, a causa del problema delfini . Un problema vecchio che negli ultimi 20 anni è andato peggiorando. ” Di questo passo – avvertono gli operatori- vendere un kg di totani sarà improbabile: già non se ne trovano perchè vengono mangiati dai delfini ma quei pochi che saranno pescati saranno venduti a prezzi insostenibili per una famiglia “.
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Serrato confronto sul problema questa mattina, come già annunciato, al palacongressi su iniziativa del consorzio CO.GE.PA. All’incontro ha partecipato anche la biologa marina Monica Blasi della ” Filicudi Wildlife Conservation” che dal 2004 gestisce tutti i progetti di conservazione sui cetacei e le tartarughe marine nell’arcipelago grazie alla quale saranno sperimentate le nuove apparecchiature. L’intervento sarà possibile – come annunciato dalla dott.ssa Federica Tesoriero – grazie anche all’Aeolian Preservation Fund insieme a Blue Marine Foundation che hanno finanziato il progetto . Il CO.GE.PA. però farà partire la richiesta di calamità ambientale perchè i pescatori da un pò di tempo portano a casa solo danni e la stessa marineria potrebbe scioperare, per richiamare l’attenzione sul problema, per alcuni giorni.