La notizia dei ricercatori che si occupano di lucertole rimasti bloccati su un isolotto delle Eolie e soccorsi dalla Guardia Costiera rende indispensabile un breve chiarimento, onde evitare eventuali fraintendimenti: non siamo noi!
In parallelo al progetto Save The Aeolian Lizard che l’associazione Nesos gestisce ormai da tre anni, nel 2023 ne è stato infatti avviato un altro, finanziato dall’Unione Europea nell’ambito dei progetti Life, con il quale la nostra associazione non ha nulla a che vedere. I ricercatori che sono stati soccorsi ieri lavorano per quel progetto. Peraltro, risulta che non siano nuovi a questo tipo di avventure, dato che già in una precedente occasione altri loro colleghi erano stati tratti in salvo da un elicottero sul promontorio di Capo Grosso a Vulcano, e sempre in condizioni avverse ampiamente annunciate dai siti meteo.
Senza volere ironizzare sulle disgrazie altrui, non possiamo esimerci però da una serena riflessione: lavorare in ambienti difficili come i piccoli isolotti richiede un’esperienza che va al di là delle mere competenze scientifiche. Mandare allo sbaraglio gente che non conosce i luoghi e non è abituata a rapportarsi con i capricci del mare e del tempo, purtroppo, può mettere a rischio anche la loro stessa incolumità.
Sempre secondo le notizie diffuse dalla stampa, i ricercatori in questione avevano prelevato venti lucertole da un’isolotto che ne ospita poco più di duecento. Ci permettiamo di osservare che si tratta di azioni delicate – considerando anche la situazione di rischio cui sono esposte le piccole popolazioni di questa specie endemica – e che forse andrebbero affrontate con maggiore consapevolezza e capacità di organizzazione. Per esempio, evitare di andare in kajak – anche se fa tanto ecosostenibile – per poi finire recuperati da un elicottero. Altrimenti, sorge il dubbio che tra le finalità del loro progetto non ci sia la salvaguardia delle lucertole, ma dei ricercatori.
ASSOCIAZIONE NESOS