Lina Paola Costa ci segnala il seguente articolo di Monica Coviello su Vanity fair
Secondo un’indagine dell’Australia’s Children’s eSafety, metà delle immagini che si trovano sui siti pedopornografici sono quelle che i genitori hanno condiviso sui social network
Il materiale che circola sui siti di pedofilia è quello fornito, inconsapevolmente, dai genitori dei bambini. E’ l’inquietante risultato di un’indagine dell’Australia’s Children’s eSafety, secondo cui metà delle fotografie dei piccoli trovate online sono proprio quelle che le mamme e i papà hanno condiviso sui social network, su Facebook e Instagram.
Gli scatti più utilizzati sono quelli che ritraggono i bimbi in spiaggia (sui siti di pedofilia vengono salvati proprio nelle cartelle «Bambini in spiaggia») o mentre fanno ginnastica.
Alastair MacGibbon dell’Australia’s Children’s eSafety spiega: «Le immagini, una volta pubblicate su questi siti, sono quasi sempre accompagnate da commenti di utenti, altamente espliciti e molto inquietanti. Spesso, questi utenti si scambiano indirizzi e-mail con richieste di connessione al di fuori del sito, per scambiarsi e vendersi vicendevolmente le fotografie, che ammettono di avere rubato dai social».