Barcellona- Malfunzionamento dell’impianto di pretrattamento dei liquami di contrada Santa Caterina: Come riporta oggi la Gazzetta del Sud, prosciolti dal Gup di Barcellona, Salvatore Pugliese, dall’accusa di omissione di atti d’ufficio e violazione delle leggi di tutela ambientale l’ex sindaco Mariano Bruno, il primo cittadino in carica, Marco Giorgianni e l’ex dirigente Domenico Russo. Prosciolto anche l’imprenditore Rosario Gitto, gestore, all’epoca, dell’impianto .
Stralciata la posizione dell’attuale dirigente Stefano Blasco , il quale ha scelto di essere processato con il rito abbreviato ( processo rinviato al prossimo 11 dicembre). I difensori degli imputati per i quali è stato disposto il non luogo a procedere hanno dimostrato come sull’isola sono in corso le opere di realizzazione del nuovo depuratore per sostituire l’attuale fase del pretrattamento con tutte le disfunzioni, conseguenze e responsabilità contestate, e come per motivi logistici e strutturali non sarebbe stato possibile adeguare l’impianto esistente. Impianto per il quale si spesero 39 mila euro per la messa in sicurezza; spesa non di competenza dei sindaci ma del dirigente pro tempore.
Come si ricorderà il 10 maggio del 2013 i Carabinieri di Milazzo e del Noe di Catania sequestravano l’impianto di pretrattamento di Santa Caterina. Furono giorni difficili, di liquami e miasmi per le vie dell’isola patrimonio dell’Umanità e con l’assessore Orto ( custode giudiziario) e il sindaco Marco Giorgianni , in prima linea. Il gip del tribunale di Barcellona, Anna Adamo, autorizzò, successivamente sotto il controllo dei Carabinieri, l’accesso all’impianto di Santa Caterina a due dipendenti della ditta Gitto per la manutenzione ordinaria dello struttura. Disattivarne il funzionamento , staccando le 32 pompe dislocate nei vari punti di Lipari, del resto, avrebbe provocato lo sversamento continuo per le arterie isolane dei reflui.