Madonna di Portosalvo, Giacomantonio: che sia festa anche per il lavoro delle forze dell’ordine

di Michele Giacomantonio

festa portosalvo 15Diciamolo chiaramente. Questa festa di Portosalvo quest’anno non suscita solo pensieri ed attenzioni religiosi, culturali o anche turistici. In questa realtà strana e particolare che è la comunità liparese c’è molto di più. C’è soprattutto l’impegno del Comitato organizzatore a dimostrare che è possibile dare vita ad una manifestazione civile, decorosa, ordinata superando i limiti degli anni scorsi e permettendo a fedeli, cittadini e turisti di viverla con fervore religioso e serenità. C’è un impegno speciale del Comune e dell’Amministrazione che hanno garantito il pieno sostegno. Particolare attenzione è stata dedicata all’autorizzazione delle bancarelle consentendo i permessi solo a quelle che offrono garanzie e rispettano le condizioni. Ma c’è anche chi scommette e spera in un insuccesso, nel caos, nella confusione per poter dire ” pl’avevo detto io,che una festa popolare in città non si può fare”. Mettere le bancarelle a Lipari vuol dire realizzare una “bancarellopoli”. Si può fare in tanti paesi della Sicilia e dell’Italia, si può fare a Milano ( la fiera degli obei obei è antichissima), si può fare a Roma a Trastevere (la fiera di Noantri), si può fare dappertutto ma a Lipari no. Perché no? Che cosa hanno di particolare i liparesi? Non si riesce a capire. Non ha organizzatori competenti? Ma gli organizzatori possono arrivare fino ad un certo punto e possono fare ben poco se non hanno la piena collaborazione delle autorità, forze dell’ordine come avviene in tutt’Italia.

Vigili Urbani innanzitutto ma poi certamente i Carabinieri, la Capitaneria di Porto, la Guardia di finanza, i Vigili del fuoco, ecc. Le forze dell’ordine non sono quelle che stanno alla finestra per dare i punti ed i giudizi, per punire e sanzionare a fatti avvenuti. Le forze dell’ordine stanno dentro al meccanismo per farlo funzionare nel modo migliore e operando perché la festa riesca. Prevenendo quando è possibile prevenire, affiancandosi agli organizzatori e sostenendoli quando è necessario. La sanzione è l’ultima arma e deve avere sempre una funzione correttiva non punitiva. Cose vecchie che tutti sanno ma che ogni tanto è bene ricordarle. Se la festa avrà successo sarà merito dell’organizzazione ma anche delle forze dell’ordine. Così se non avrà successo, se nasceranno problemi. Nessuno potrà tirarsene fuori.

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