Pubblichiamo una nota di Pietro Lo Cascio ( La Sinistra Eoliana ) dopo il Consiglio comunale su Piano finanziario SRR e Sanità:
Ieri 23 settembre, dopo una maratona di tre giorni di dibattito spesso avvilente e relativi rinvii, si è concluso il consiglio comunale che era stato convocato per lunedì 21.
La maggioranza ha approvato un piano economico finanziario che abbiamo fortemente contestato, non solo come strumento in sé, ma per quello che rappresenta: l’evidenza conclamata di una politica di gestione dei rifiuti che non ha prodotto alcun risparmio ma soltanto aggravi nei costi e che comporterà un aumento della tariffa per gli rsu a carico dei cittadini. In tre anni di amministrazione, la giunta Giorgianni avrebbe potuto affrontare in maniera innovativa la questione, introducendo modelli efficaci, razionali e adatti al nostro particolare contesto territoriale per ottenere una sensibile riduzione del volume dei rifiuti trasferiti in terraferma e poi conferiti in discariche sempre più lontane; ma non lo ha fatto, e la situazione è rimasta sostanzialmente invariata rispetto agli anni della gestione ATO che vantava bilanci in attivo ma non riusciva a fare la differenziata. Dall’ATO siamo passati alla SRR, una sorta di transumanza del personale che nel frattempo aveva oculatamente provveduto alla propria assunzione a tempo indeterminato, e nulla di nuovo è stato inserito nel piano d’ambito, portandoci oggi di fronte a un PEF che ha un previsionale di spesa complessivamente pari a più di 5 milioni di euro.
Tralasciando la dubbia legittimità di alcuni passaggi, consumati in consiglio sotto forma di trasformazioni del documento travestite da “emendamenti”, il giudizio politico nei confronti dell’inazione dell’amministrazione e della tacita accettazione dello stato di fatto da parte della maggioranza che la sostiene non può che essere negativo.
L’opposizione, al momento della votazione, ha ritenuto di lasciare l’aula e non mantenere il numero legale, a differenza di quanto scrive qualcuno che evidentemente è in cerca di visibiltà e per ottenerla è disposto ad affermare falsità.
Dopo il punto del PEF, si è passati ad affrontare l’argomento della sanità, che era stato inserito grazie a un documento presentato dalla Sinistra e successivamente sottoscritto da tutto il consiglio. Avevamo la possibilità di votare un ordine del giorno dove chiedevamo garanzie precise in tema di punto nascita, di guardie mediche, di competenze specialistiche che mancano presso la struttura sanitaria pubblica di Lipari, evidenziando le numerose criticità e le scelte non condivisibili operate all’interno dell’atto aziendale recentemente redatto dal dirigente dell’ASP Sirna. Ma, sulla scorta dei malumori maturati nelle due precedenti sedute, e forse infastiditi dalla richiesta del perché non fosse mai stato invitato Sirna e il sindaco non ci avesse relazionato sul suo incontro con il ministro Lorenzin (motivi per i quali l’argomento era stato rinviato alla fine di agosto), la maggioranza della maggioranza ha cominciato a innervosirsi, abbandonando l’aula alla chetichella. Quando ci siamo trovati davanti i soli Russo e Biviano, mentre sui banchi dell’opposizione siedevamo ancora numerosi (Gugliotta, Lauria, Longo, Finocchiaro, Casilli ed io), ho ritenuto umiliante che un contributo di idee e di proposte – quale è un ordine del giorno – su un argomento di tale importanza diventasse il pretesto strumentale di prevaricazioni e prepotenze, e per una questione di dignità ho preferito ritirarlo.
Certamente di sanità se ne dovrà riparlare, e anche urgentemente, ma non mi è sembrato che fosse una questione prioritaria per la maggioranza. Eppure credo che si debbano assumere delle responsabilità, se due governi amici – quello regionale e quello nazionale – continuano a ignorare le istanze di Lipari ma si premurano di assecondare quelle di altre realtà territoriali (per esempio, Pantelleria, dove – buon per loro – il punto nascita lo manterranno).
Ritenevo doveroso rappresentarvi quello che è successo e spero di non avervi annoiato.
Saluti
Pietro Lo Cascio