Lipari soffoca sotto il peso delle automobili. Il numero di veicoli sull’isola cresce senza sosta, mentre i pochi parcheggi continuano a restare liberi (o, al massimo, a disco orario) e, quindi, come conseguenza insufficienti e le strade inadeguate , anche perchè strette rispetto alle caratteristiche dei veicoli di oggi. La rete viaria è rimasta pressoché immutata rispetto a sessant’anni fa. Il risultato? Un traffico sempre più caotico, anche d’inverno e primavera quando entra in funzione un’area pedonale in centro che sottrae quel minimo di spazi di sosta rimasti, sempre liberi. D’estate manco a parlarne. Bisogna fare delle scelte. Non è più il momento di rinviarle. Amministrazione e Consiglio comunale si occupino anche di questi problemi. Lo ripetiamo da almeno 15 anni.
Nonostante i disagi siano evidenti, e le polemiche da social siano all’ordine del giorno, tutto resta immutato. Una delle soluzioni più immediate sarebbe l’istituzione dei parcheggi a pagamento nelle poche aree disponibili e lungo il corso Vittorio Emanuele. Un provvedimento che, oltre a migliorare la gestione della sosta, permetterebbe di generare entrate utili per le casse del Comune. Tuttavia, questa possibilità sempre più diffusa nei luoghi turistici, rimane accantonata.
Dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) arriva un’opportunità per rinnovare il parco scooter, incentivando il passaggio a mezzi elettrici. Un’iniziativa positiva, ma che non basta ad arginare l’aumento vertiginoso delle auto in circolazione.
Le strade di Lipari, strette e in molti casi dissestate non sono adeguate a sostenere un flusso veicolare così elevato. In un’isola dove le distanze sono ridotte, sarebbe necessario incentivare l’uso di mezzi più sostenibili e adottare misure per scoraggiare l’utilizzo indiscriminato dell’auto privata.
Senza interventi concreti, Lipari rischia di perdere il suo fascino e la sua vivibilità, soffocata dal traffico e da un modello di mobilità che non è più sostenibile.