Lipari- Partorisce in casa, proprio come un tempo, una bella bimba di 3 chili e mezzo di nome Giada. E’ accaduto alle 14,45 in un appartamento, occupato da due giovani coniugi, delle case popolari non molto lontane dall’ospedale dell’isola. La mamma, come è previsto in questi casi, ha portato a termine una gravidanza serena e senza problemi e per la necessaria assistenza è giunta a Lipari, da Catania, l’ostetrica di fiducia Antonina Giunta.
E’ stata quindi sistemata su un letto, in condizioni igieniche ideonee, e poco dopo, in semplicità ma con tutta l’intensità delle emozioni che una esperienza del genere può riservare tra le mura domestiche la piccola stella ha salutato con il suo pianto i presenti. Tra i quali anche il pediatra di base Giuseppe Sippelli di Messina che com’è noto assiste tanti piccoli a Lipari e nelle altre isole. La bimba dopo essere venuta alla luce, e constatate le sue buone condizioni di salute, è stata subito attaccata al seno materno.
La mancanza di un punto nascita all’ospedale di Lipari (dove comunque si garantiscono i parti in emergenza) e i disagi , soprattutto di ordine economico, tra trasporto , vitto e alloggio che una famiglia deve affrontare fuori dall’isola in attesa del lieto evento sono problemi che , evidentemente, si fanno sentire. Tuttavia bisogna ricordare che una volta il parto in casa era la norma. Un po’ per la mancanza di servizi idonei o ospedali e, spesso, perché proprio l’ospedale era distante da casa. Da un certo periodo in poi, si è iniziato a ricorrere all’aiuto delle ostetriche e dei medici presenti nelle strutture organizzate. Così il parto in ospedale è diventato la norma, relegando quello in casa a eccezione.
Oggi, addirittura, secondo i ricercatori Ole Olsen, dell’Unità di Ricerca per la Medicina Generale presso l’Università di Copenhagen, e la professoressa di ostetricia Jette Aaroe Clausen, i medici dovrebbero informare le donne in gravidanza, a basso rischio, che è possibile optare per il parto in casa in modo sicuro e confortevole. “ Così- sostengono- si darebbe la possibilità a chi lo desidera di partorire in questo modo alleggerendo tra gli altri il carico di assistenza che gli ospedali devono fornire l’elevato numero di parti che avvengono ogni giorno”. I ricercatori hanno inoltre scoperto che le donne che partoriscono a casa hanno meno probabilità di essere oggetto di interventi inutili durante il travaglio o il parto. Ovviamente, però, perché un parto possa avvenire tra le mura domestiche è necessario che la gravidanza sia giunta a termine senza problemi, che il bambino sia cefalico, la pressione sanguigna nella norma e che non ci sia anemia.