A cura di Massimo Ristuccia
IL SUBACQUEO APRILE 1993 Itinerari Italiani
Due Sorelle nelle Isole Eolie di Luigi Fabbri (stralcio)
Lipari e Vulcano, le più grandi in un arcipelago che si distende nell’azzurro mare di Sicilia. Nei loro ambienti sommersi si alternano punti di classica bellezza a zone segnate dal vulcanismo di queste terre, che nell’insieme offrono scenografie suggestive quanto alcuni paesaggi in superficie.
L’odore acre delle fumarole perennemente attive sugli alti pendii di Vulcano preannuncia da lontano iI carattere burbero di questo arcipelago, eletto dalla mitologia a sede di Eolo, il dio dei venti. Eppure a volte i venti si dimenticano di esso per lunghi giorni, trasformando il mare in un immobile mantello azzurro sul quale spiccano le sette isole sorelle, ornate dai brevi sbuffi bianchi, azzurri o gialli che rivelano la loro origine. Lipari e Vulcano sono le più grandi, vicine quasi a toccarsi ma diverse.
La prima, l’antica Melinunte, un tempo massimo emporio dell’ossidiana e poi supermercato della pomice, ci accoglie con la rupe dell’antico castello costruito su altri insediamenti, le cui origini si perdono nella notte dei tempi, sede del bellissimo museo archeologico subacqueo, secondo nel Mediterraneo solo a quello di Bodrum in Turchia.
Ai piedi del castello è raccolto il classico borgo marinaro di un tempo, con le case assembrate e i vicoli tortuosi sempre freschi, poi dilatatosi fino a diventare un grosso paese moderno, quasi una cittadina, con l’ospedale e la camera iperbarica, il grande porto commerciale, il porto turistico di Pignataro. In giro per l’isola s’incontra una serie di altri borghi e contrade, allineati, sulla riva del mare o abbarbicati in alto dove si godono i freschi silenzi della campagna.
Li collega una bellissima strada panoramica che si sviluppa per 27 km e ha i suoi punti più suggestivi a Quattrocchi, col belvedere che inquadra i faraglioni famosissimi delle cartoline, e a Porticello, nel paesaggio tra le colline di pomice, dalle quali il vento alza baffi candidi che sembrano pulviscolo di nevi alpine.
Per gli amanti delle escursioni è di rigore l’ascensione del Monte Pelato, dal quale si osservano l’immensa strana voragine di Campo Bianco e le colate di ossidiana di Sparanello e Rocche Rosse.
Vulcano è sovrastata dal cono eruttivo, avvolta dalle sue esalazioni, con le ville, gli alberghi e i pochi negozi raggruppati in gran parte tra il loro porto di ponente e quello di levante, sull’istmo delle sabbie nere e dei fanghi termali che la unisce a Vulcanello. Un’unica strada l’attraversa girando intorno alla base del cratere in direzione di Gelso, il piccolo borgo all’estremo sud per il quale è facile prevedere prossime fortune turistiche. Percorrerla significa entrare nel panorama pittoresco e selvaggio di un altopiano formato da lave e banchi di tufi, solcato da profondi valloni e circondato da colline nude degradanti verso il mare.
So isole di altera suggestione che si concedono solo in gran parte al turista distratto o frettoloso, riservando il meglio di se stesse a chi sa avvicinarle con l’analoga festosa solennità con cui si assapora un bicchiere della loro sublime malvasia.
Nelle acque di Lipari e Vulcano
ll primo impatto con i fondali di queste isole lascia perplessi per la presenza monotona e un po’ triste di brevi alghette brune che tutto ricoprono. Pietraie, massi isolati, costoni, ammassi rocciosi del sottoriva e delle secche lontane si presentano invariabilmente, con un aspetto lanuginoso che li priva di quei forti contrasti abituali in altre zone. Il fenomeno è forse da collegare col vulcanismo che arricchisce le acque di sostanze particolari, ma ci si abitua presto da queste parti agli ambienti subacquei insoliti. Fumarole sommerse, depositi bianchi di pomice-, sabbie nere, rocce che emanano calore, fantasmagoriche formazioni gialle di zolfo si alternano a punti di bellezza classica. Non mancano infatti gli angoli ricolmi del giallo dei parazoanthus alternato al blu rosso e bianco delle spugne incrostanti, le pareti tappezzate di eunicelle e paramuricee attorniate da nugoli di pesci sospesi nell’acqua tersa. lungo la costa occidentale di Lipari. Attorno alle Formiche e all’interno dei due faraglioni. si possono fare gradevoli passeggiate subacquee di poco impegno ed altrettanto facili sono le grotticelle che si aprono più a nord a pelo d’acqua o appena sotto la superficie, assolutamente da non snobbare. Per gli amanti della profondità vi sono più al largo cadute notevoli che scendono fino a quote proibite. Ln direzione di Salina si estendono bassi e medi fondali da esplorare in cerca di piccole secche non riportate sulle carte nautiche, ben frequentate sia dai pesci stanziali che dalle specie di passo.
Vulcano offre molto nel tratto che va dal Porto di ponente allo scoglio di Pietra Quaglietto, con un continuo susseguirsi di punte in una morfologia intricata che non comporta profondità notevoli, meno di non portarsi fuori Testa Grossa, magari in cerca del corallo che si dice sia presente a quote di 90 o 100 metri…
Meglio lasciar perdere e fermarsi sotto costa. Dedicando più di un’immersione alla visita delle grotte facili da individuare. Sul versante opposto, Punta Molo di Femmina è riservata ai profondisti, con un ripido pendio di sabbia diretto ad una serie di grossi scogli oltre i 45 metri. Punta Luccia, al contrario, presenta batimetriche accessibilissime e vi si può andare in cerca di qualche coccio residuo delle anfore che un tempo si trovano sparse a quota -25.
All’interno della successiva insenatura, la simpatica statua della sirenetta invita ad un’immersione insolita. Le Punte Nere, infine, offrono diverse possibilità. ma d’estate bisogna lare molta attenzione al continuo andirivieni delle imbarcazioni.
Se il traffico lungo le rive infastidisce e si ama il grande blu, non resta che fare rotta in direzione della Secca del Capo, raggiungibile con un buon gommone, oppure ubriacarsi di mare spingendosi verso qualcuna delle altre isole. Panarea e Stromboli a est, Salina a nord, Filicudi e Alicudi a ovest sono mete irrinunciabili per un sub e la centralità di Lipari consente di farvi rapide puntate.