La cernia bruna sul maltempo in Sicilia: 10 morti, tutta colpa dell’abusivismo?
L’ondata di maltempo che si è abbattuta nelle ultime ore in Sicilia è stata di una gravità tale da essere senza precedenti . E’ stato un vero disastro: i morti sono una intera famiglia di nove persone a Casteldaccia nel palermitano, un disperso a Vicari e due dispersi nell’agrigentino, tutti travolti dalla furia delle acque che hanno improvvisamente inondato i territori senza dare scampo. Il sindaco Giuseppe Virga di Altavilla Milicia , cittadina del comprensorio di quelli maggiormente colpiti tra Casteldaccia e Ficarazzi , ha subito puntato il dito contro l’abusivismo “ che denunciamo da anni”. Ma perché questo sindaco invece di denunciare non ha demolito?
Il Codacons ha presentato un’esposto alla Procura della Repubblica di Palermo ” per verificare se i decessi ed i danni siano riconducibili all’abusivismo edilizio e quali misure siano state adottate dalle amministrazioni per garantire la legalità in tale àmbito”. Infatti, per il segretario nazionale Francesco Tanasi “ è impossibile non vedere il nesso tra i sempre più frequenti allagamenti e lo sfruttamento selvaggio del territorio attraverso una cementificazione selvaggia ed un’urbanistica senza regole”. Ovviamente si sono unite al coro anche le più qualificate associazioni ambientaliste.
Tutto sacrosanto: c’è da dire però anche qualche cos’altro. Prima cosa. E’ fuor di dubbio che l’abusivismo sia una piaga sia sotto il profilo della legalità che per la sicurezza idrogeologica del territorio; ma sappiamo anche bene quanto sostanzialmente l’abusivismo abbia sempre ricevuto tacitamente aperture trasversali da tutti i partiti, anche da quelli che hanno strepitato più forte; aperture tali da arrivare a definirlo “ di indispensabilità”, certamente con occhio attento più a non perdere quei voti che sarebbero caduti ad ogni colpo di ruspa, che alla legalità professata invece pubblicamente. Perciò, signori sindaci, non strepitate : avete tutta l’autorità per fare rispettare la legalità. Sempre che vogliate, ovviamente.
Seconda cosa. Il segretario del CODACONS aggiunge una frase , forse suo malgrado sfuggita, importantissima : infatti dice anche “…un’urbanistica senza regole”. E non sembra strano ipotizzare che quel cittadino che vive in un territorio dove l’urbanistica è senza regole, forse diventa abusivo anche per l’assenza delle regole. Ed allora viene da chiedersi: ci sono ancora territori con un’urbanistica senza regole? E forse questo è voluto? Ed a chi giova? E perché?
Terza cosa. Di cui però non v’è traccia né da parte di alcuno né in alcun comunicato successivo a questo dramma : cioè i fiumi. Infatti tutto quello che si è verificato , i morti, i dispersi, ponti crollati e territori sommersi dalle acque, ebbene tutto questo è successo per l’esondazione dei fiumi e dei torrenti presenti in quei territori.
– territorio tra Vicari e Corleone – allagamenti di tutto il territorio- 1 disperso : esondazione del fiume San Leonardo;
– territorio tra Altavilla Milicia, Ficarazzi e Casteldaccia – 10 morti : esondazione del fiume Eleuterio;
– territorio di Agrigento- 2 dispersi : esondazione del fiume Akragas;
– territorio di Sciacca, città sommersa ed isolata dal resto di Sicilia : esondazione del fiume Cansalamone e del torrente Foce di Mezzo
Come è facile constatare, il dramma che ha colpito questi territori è stato causato SOLO ED ESCLUSIVAMENTE dallo straripamento dei fiumi del territorio. Ed allora sorge spontaneo chiedersi come mai, tra tante denunce di abusivismo edilizio non vi sia nessuna denuncia sullo stato dei fiumi e dei torrenti. Neppure da parte delle attentissime associazioni ambientaliste.
Allora sorge il sospetto che non se ne parla forse perché la responsabilità della manutenzione ordinaria e straordinaria dell’alveo dei fiumi e dei torrenti non è del cittadino fuorilegge ma, in quanto patrimonio idrico fluviale demaniale, è competenza della Regione Siciliana, specificamente Assessorato Territorio ed Ambiente ed Assessorato Lavori Pubblici: “Nella Regione Sicilia l’Amministrazione chiamata a curare la manutenzione dei fiumi e dei torrenti del Demanio regionale è l’Assessorato ai Lavori Pubblici. Questa ( la Regione,ndr.) è dunque anche responsabile dei danni provocati dall’omessa attività di manutenzione di detti beni” D.P.R.n.70/1979, artt.7 ed 8.
Tant’è che un comunicato stampa della Giunta regionale Sicilia di lunedì 8 ottobre scorso trionfalmente annunciava : “ Al via la manutenzione di fiumi e torrenti : il Presidente Musumeci corre ai ripari prima delle abbondanti piogge del periodo invernale” . Ed il successivo 22 ottobre veniva data con soddisfazione la notizia del finanziamento per “ ventidue interventi urgenti per pulire alvei di fiumi e torrenti” .
Ma scusi, Presidente : non le sembra troppo tardi preoccuparsi soltanto ad ottobre, quando è già inverno, della “programmazione” dei lavori di prevenzione dalle piogge invernali? Ed invece delle affrante dichiarazioni di solidarietà e cordoglio alle famiglie dei morti, non ritiene che sarebbe stato più opportuno e logico “programmare” ad agosto, ad ottobre avere già eseguito tutto e risparmiare così tredici vite umane?
La sottolineatura è di importanza fondamentale : perché in un paese civile i fiumi ed i torrenti NON devono straripare; e per non farli straripare in un paese civile occorre periodicamente effettuare la manutenzione dell’alveo con l’opportuno dragaggio e delle sponde con le opportune bonifiche. E se i fiumi non straripano gli abusivi, che restano pur sempre cittadini fuori legge, in un paese civile comunque non muoiono.
La cernia bruna
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