I due eoliani rientrati dal nord a fine marzo : la lettera di una amica e la ” mancanza di informazioni”

Riceviamo dalla signora Ombretta Zaglio lettera sulla vicenda dei due liparesi rientrati a Lipari , tra il 28 e il 29 marzo scorsi, dal nord Italia. Precisiamo che quanto pubblicato da altre testate, titoli ad effetto compresi non ci riguarda e per evitare di fare confusione riportiamo il contenuto dal chiarimento che si mette in primo piano :

Ritengo che le interviste e gli articoli “travisino in maniera ingannevole e fallace la verità dei fatti” (prendo a prestito l’elegante frase del sindaco)
Questa è la storia: La coppia ha affrontato un viaggio verso Lipari iniziato il 24 MARZO e terminato il 27 MARZO, possedevano i documenti richiesti dalla legge  e nonostante il certificato medico della moglie, hanno subito disagi che avrebbero messo a dura prova chiunque; prima e durante il viaggio sono intercorse telefonate da parte della coppia e mail da parte mia che avvertivano gli organi preposti (questura, protezione civile , comune di Lipari il quale mai ha dichiarato che non li avrebbe accolti), a mio parere non si tratta di isolani concittadini che infrangono le leggi e attraversano i territori con il rischio di contaminare la popolazione, ma trattasi dell’odissea di due isolani che tornavano a casa con regolare documentazione , chiedo sulla base degli argomenti che andrò a esporre che venga pubblicato questo testo cosi da permettere a chi di dovere di indagare al meglio su quanto successo.

UNA BREVE STORIA – Erano venuti in gennaio per un  consulto medico riguardante la moglie, ma l’emergenza che si è palesata e il protrarsi della gravità del Covid19, gli ha imposto, dopo aver consultato  il medico, di ritornare a casa .

Prima di partire sono stati contattati  tutti gli organi competenti sia siciliani sia della regione dov’erano  ospitati, in  particolare la questura e la protezione civile, per informarsi su come rientrare al proprio domicilio secondo le disposizioni governative: la risposta è stata unanime: esibire un’autocertificazione e il certificato medico, e una volta al proprio domicilio, concordare con gli organi preposti la quarentena precauzionale.
Io mi sono occupata di informare tempestivamente tramite mail , la protezione civile di Messina , Asp di Messina, comune di Lipari , del viaggio (città di partenza e arrivo, con date , generalità dei coniugi , stato di salute ) e ho regolarmente informato il comune di Lipari di tutti i ritardi che subivano i coniugi con cui ero in contatto telefonicamente, inoltre ho richiesto di segnalarmi quali enti dovevo mettere al corrente , e il comune di Lipari ha risposto che si sarebbe messo in contatto coi coniugi per informarli sulla quarantena da effettuarsi a Lipari al momento del loro arrivo, mai c’è stata segnalazione o menzione di un possibile blocco in altre località siciliane.

A Villa San Giovanni il treno non ha proseguito per Milazzo come previsto , molte persone attendevano l’imbarco . Dopo ore di attesa, vista la regolarità dei documenti, la coppia, ha potuto proseguire per Messina dove ha passato la notte (difficoltoso il ritrovamento di un albergo aperto). Il mattino hanno proseguito per Milazzo : a causa del brutto tempo l’aliscafo non è partito , avrebbero pernottato a Milazzo e ripartiti il mattino seguente con il primo aliscafo.

A Milazzo i coniugi mi hanno telefonato comunicando con gioia che il comune li aveva aiutati aprendo un albergo poichè erano tutti chiusi, con pernottamento a loro carico, hanno compilato e firmato altri documenti, “tutto a posto domattina partiamo con il primo aliscafo, mi dissero, e prima di partire telefoniamo in questura per maggior sicurezza “. Ma al mattino , la sorpresa, al molo gli hanno impedito di imbarcarsi , hanno potuto prendere il secondo aliscafo ma la Finanza e successivamente i vigili ,hanno redatto un verbale di denuncia . Né a Roma, né a Messina dove sono stati controllati i documenti è stato imposto un isolamento , sono stati utilizzati alberghi a spese della coppia e le normali misure di sicurezza sanitaria, pertanto o al Sindaco di Lipari non sono state trasmesse le email indirizzate al Comune , o è stata emessa una procedura speciale di cui non erano a conoscenza poiché in viaggio ( dal 23 marzo ordinanza che vieta gli spostamenti da Comune a Comune, ndr).

A questo proposito invito il Sindaco di Lipari di fare chiarezza e informarsi su come sia potuto accadere: perchè il comune di Lipari non ha comunicato una procedura diversa da quella recitata nell’ordinanza governativa e ancora, come è possibile che né questura né altri organi preposti non ne fossero a conoscenza? A mio parere non è un problema di controlli i controlli ci sono ma a mio parere l’emergenza non rende possibile un tempestivo passaggio di informazioni !!!

Ad oggi a quanto ne so la coppia è a Lipari in isolamento secondo le modalità fissate dalla legge, hanno una denuncia, la signora a causa del disagio subito ha peggiorato il suo stato di salute e il marito ,come tanti non ha possibilità di riprendere il lavoro ma soprattutto è amareggiato dalla situazione che si è creata proprio nel suo comune dove è nato , vissuto e tutt’ora residente.

Nella speranza che tutto si risolva al meglio sono fermamente convinta che ci possa essere , soprattutto in questi momenti , uno spazio umano di solidarietà e comprensione .

Cordiali saluti

Ombretta Zaglio