Sarò pure Peter Pan, personaggio di fantasia, ma vi riporto alla realtà perchè purtroppo ho già l’età per ricordare quello che i nostri albergatori di oggi possono anche non sapere.
La Società SEN (Società Eolie Navigazione) vi dice qualcosa ? Spieghiamo ai nostri lettori cos’era.
La Sen fu la pioniera del turismo mordi e fuggi proveniente dalla Sicilia e la stessa effettuava da Lipari le escursioni per le Isole Eolie. Lea sua “flotta” era composta dalle barche: Condor, Celentano, Wiking, Ulisse. La Sen provò a fare mercato pure in Calabria ma la rimandarono indietro o non ci riuscì per altri motivi. Chi erano i componenti della società? Niente poco di meno che gli albergatori liparesi, qualche altro imprenditore locale e un politicante con buone idee, specie sull’aeroporto. Il controllo della società era degli alberghi.
Purtroppo, come spesso capita, litigarono tra loro, l’azienda fu venduta ai dipendenti; comandanti, marinai, bigliettai “volanti”, cioè i procacciatori che LAVORAVANO PER GLI ALBERGHI CHE GESTIVANO DI FATTO LA SEN, si misero a staccare biglietti . Situazione che determinò il “declassamento” degli stessi albergatori . Quando oggi leggo le affermazioni degli albergatori sul fatto che il turismo dei minicrocieristi di giornata penalizza le Eolie non posso che domandarmi: ” Ma di cosa parlano ? “. Ritengo che sarebbe meglio fare un pò di sana autocritica anche perchè avete aperto gli occhi a chi, nella costa tirrenica sicula e calabra, non aveva ancora percepito l’entità del business che queste isole potevano generare. Ed infatti le cronache parlano chiaro e mi fermo qui.
Passiamo all’attualità: Ieri si è tenuta una riunione tra albergatori e Compagnia delle Isole per mettere a punto strategie comuni per la prossima stagione . Ho letto che addirittura si ipotizza una terza corsa, al sabato, da Napoli e viceversa. Domando: Ma se abbiamo la nave il giovedì e il martedì, perché questa corsa non farla, essendo supplementare, di venerdì sera con partenza da Napoli e ritorno domenica sera con partenza da Lipari? Motivo? Semplice, perché mai e poi mai potreste vendere il week end ? Tra l’altro lo stesso vendibile all’utenza laziale e campana. Non oltre.
Questo Giornale propone, invece, e mi auguro che si possa aprire un dibattito con Regione, Compagnia delle Isole e lettori: Perché non farne due e possibilmente una farla partire da Napoli al venerdi? E la terza corsa? Da Genova! Pensate ci colleghiamo con l’Italia intera, considerando che Genova è vicina a Milano, al Piemonte oltre alle quantità di province limitrofe o nel raggio di 150 km. Tra l’altro questa corsa potrebbe essere fatta da giugno a settembre, con scalo Lipari, Milazzo. Se si considera che dal 20 luglio in poi la tratta Genova -Palermo è spesso completa i margini di rischio per la Compagnia sarebbero limitati. Politici e imprenditori vogliono lavorare a questa idea? Dai che forse possiamo farcela.
Tornando ai barconi, forse sarebbe opportuno guardare ai nuovi mercati tipo quelli del food!
Perché anziché vederli come delle bestie nere non iniziamo a dialogare con questi operatori; magari proporre loro una qualità di accoglienza legata all’escursione, con dei menù di degustazione a base di prodotti tipici locali? Qui mi rivolgo ai produttori isolani, ai ristoratori: Invitateli a Lipari prima dell’estate, studiate qualcosa di “geniale”, oppure andate a trovarli. Magari da un qualcosa che sembra nero può uscire fuori il bianco. Hanno i numeri! Si tanti turisti , e sanno vendere, ma mi raccomando, prezzi concorrenziali. Pensate che promozione verrebbe fuori, altro che sbadigli.
Opinione personale: Perché siamo arrivati a ciò?
Quando vi era un turismo di elite, avevamo anche “i pani e furmaggiu”, che arrivavano la mattina con la Caravaggio e ripartivano il pomeriggio. E chi non ricorda piazza Mazzini o la scalinata di San Bartolomeo con la gente che mangiava, beveva e la fisarmonica a tutto andare. Come del resto avevamo i barconi degli albergatori liparesi che portavano turisti nelle isole e dalla Sicilia a rinforzare i mille della Caravaggio. Purtroppo si è pensato solo a incassare, sfruttare il turista e mai guardare al tipo di target a cui rivolgerci visto che avevamo l’imbarazzo della scelta. Un esempio: nelle case private, nel 1990, un posto letto costava 50 mila lire, ristoranti pieni a mezzogiorno e sera, bar pieni e negozi pieni di gente. Forse il turista è stato sfruttato e non curato e adesso bisogna ripartire da zero, perché il turista non è scemo!
Riepilogo: Avevamo il meglio e forse anche il peggio; di certo non abbiamo saputo gestire nè il meglio nè il peggio. Pertanto se oggi siamo a questi livelli è solo colpa di noi operatori turistici e per fortuna che ancora oggi viene qualcuno a visitare le nostre isole… andrebbe premiato e non criticato.
Mi sorge una domanda spontanea: Ma siamo in grado di cercare turisti? Ma se poi non siamo in grado, perché dobbiamo attaccare chi è stato più bravo di noi?
Domanda dalle cento pistole: Chi furono i primi ad avere i procacciatori per strade, per bar e per i porti? Chi portò i primi turisti con i barconi dalla Sicilia nelle nostre isole? Ragazzi questa è storia; quindi invito, nelle prossime uscite, gli albergatori, se hanno intenzione di criticare i turisti dei barconi o i procacciatori a fare autocritica.