Il Natale è alle porte e un nuovo anno è pronto ad affacciarsi nelle nostre vite. Per le nostre isole non è stato un bel periodo, la sfiducia e lo sconforto albergano i nostri cuori. L’economia dell’arcipelago è crollata ai minimi storici e così anche i posti di lavoro sono drasticamente diminuiti creando disoccupazione e un forte disagio sociale. Tutte le conquiste ed i servizi, frutto di tante battaglie isolane per migliorare la nostra qualità della vita, piano piano ci vengono scippati; vedi Agenzia delle Entrate, Tribunale, Ospedale. Le attività commerciali chiudono e quelle che resistono non riescono più a garantire dignità al nostro popolo. La continuità territoriale è sempre più lontana con approdi inadeguati rispetto a mezzi moderni e di ultima generazione. La destagionalizzazione che riempie la bocca di tanti è sempre più lontana. Senza i porti e senza un’adeguata programmazione, non mummificazione, a breve saremo fuori dai circuiti turistici che contano. Le strade sono dissestate, nessuna opera pubblica in vista, servizi comunali carenti (rifiuti) e degrado ovunque. Le isole più piccole risultano totalmente abbandonate e l’esempio eclatante è quello di Stromboli che nonostante sia il motore dell’economia eoliana, grazie al suo vulcano perennemente attivo, si sta sgretolando nel silenzio più totale e nel disinteresse della politica locale. Fiumi di denaro buttati letteralmente a mare senza avanzare di un solo centimetro. Ginostra, nel giro di pochissimo, grazie ad una politica miope ha perso tutto quello che aveva conquistato negli anni. Eoliani, uno contro l’altro nel nuovo fenomeno chiamato “Odio Sociale” ed alimentato ad arte da chi fa tesoro del vecchio motto: “ Divide et impera”. Tensioni e scontri in un clima di perenne campagna elettorale che non giova al paese. Il risultato è che quei pochi giovani rimasti, con la tristezza nel cuore, sono pronti a riprendere la via dell’emigrazione per sopravvivere, per rincorrere i propri sogni, coscienti che nella loro amata terra le loro ali sono tarpate. Le nostre isole resteranno così in mano a gente che nessuna visione ha del futuro, e presto, come già sta accadendo, gruppi con grossi capitali, alcuni probabilmente di dubbia provenienza, compreranno tutto.
Eppure abbiamo un grande potenziale e delle isole invidiate in tutto il mondo che, se ben gestite, potrebbero essere il fiore all’occhiello del turismo europeo ed italiano.
Felice Natale eoliani, insieme ai vostri cari.
Per l’anno che verrà l’augurio è che possa tornare un bagliore di luce ad illuminare i cuori di tutti, soprattutto di quelli che hanno in mano le nostre sorti. Che il silenzio, il timore e la rassegnazione si tramutino in forza propulsiva.
Che torni l’amore, l’unità e l’orgoglio di essere figli di queste isole.
Gianluca Giuffrè
(Responsabile Comunale)