EfficienteMENTE: consigli pratici per il risparmio energetico.
A cura di Bartolo Profilio – specialista in gestione dell’energia del Gruppo FareVerde ONLUS Messina.
EfficienteMENTE #4 – Guida alle fonti rinnovabili – Solare Termico e Fotovoltaico
Con l’appuntamento numero 4 della rubrica “EfficienteMENTE”, introduciamo una breve guida alle fonti energetiche rinnovabili.
Oggi valuteremo il Solare Termico ed il Fotovoltaico.
Solare Termico:
Un impianto solare termico è un dispositivo che permette di trasformare l’energia solare in altre forme di energia.
L’impianto più diffuso per le abitazioni, è quello che sfrutta l’energia solare per ottenere acqua calda, ad uso sanitario (A.C.S.), andando a sostituire o implementare il classico “scaldabagno”, oppure come liquido da immettere in circolo in un impianto di riscaldamento, combinato ad esempio ad una caldaia.
Questo tipo di impianto è generalmente costituito da uno o più collettori solari (pannelli) che cedono il calore solare al fluido e da un accumulatore (un serbatoio).
Due sono le più diffuse modalità di funzionamento di questi impianti:
– a circolazione naturale: il fluido è l’acqua stessa che riscaldandosi sale per convezione nel serbatoio di accumulo, che deve essere posto più in alto del pannello, dal quale viene distribuito. Questo impianto ha per pregio la semplicità ma è caratterizzato da una elevata dispersione termica, a scapito della efficienza, inoltre il boiler d’accumulo posto sopra il pannello ha un notevole impatto visivo.
– a circolazione forzata: una pompa, detta circolatore, permette la cessione del calore raccolto dal fluido, alla serpentina posta all’interno del boiler. Il circuito è notevolmente più complesso, dovendo prevedere un vaso di espansione, un controllo di temperatura ed altri componenti, ed ha un consumo elettrico dovuto alla pompa e alla centralina di controllo, ma ha una efficienza termica ben più elevata, visto che il boiler può essere posto all’interno e quindi meno soggetto a dispersione termica. Ha un impatto visivo minore, ma sarà necessario avere un locale adibito all’accoglimento del serbatoio (locale tecnologico).
Solare Fotovoltaico:
Un impianto solare fotovoltaico è un dispositivo che permette di trasformare la luce solare in energia elettrica, mediante un principio della fisica osservato per la prima volta da Alexandre Edmond Becquerel nel 1839 e spiegato nel 1905 da Albert Einstein che per questo ricevette il Premio Nobel per la fisica nel 1921.
Questo genere di impianto è generalmente costituito da più pannelli fotovoltaici connessi mediante cavi ad un inverter, un apparato elettronico che trasforma la tensione in arrivo dai pannelli e la rende adatta al consumo domestico.
In alcuni casi (impianti ad isola) all’inverter sono collegate delle batterie di accumulo, che permettono di incamerare energia durante le ore diurne ed utilizzarla quando necessario.
Visto il costo elevato delle batterie e la vita nominale media delle stesse, ad oggi non conviene economicamente utilizzare un impianto di questo genere, a meno di situazioni particolari.
Gli impianti fotovoltaici necessitano del posizionamento di un certo numero di pannelli, in base alla potenza dell’impianto.
Generalmente per un impianto da 3.00kW (uso casalingo per una famiglia di 4 persone) sono necessari circa 20-25 mq di copertura.
I pannelli vanno esposti a Sud, per ottenere una produzione ottimale; è importante però valutare la convenienza dell’acquisto di un impianto fotovoltaico mediante uno studio di fattibilità che valuti il rapporto costi/benefici, le caratteristiche strutturali ed architettoniche del fabbricato ed il fattore di irraggiamento/ombreggiatura del contesto in cui si va ad installare.
Per installare a casa vostra uno di questi impianti (che sia solare termico o fotovoltaico), nell’arcipelago eoliano (sottoposto a vincolo di tutela paesaggistica), è necessario ottenere il Nulla Osta della Soprintendenza di Messina.
Purtroppo generalmente l’ente non rilascia autorizzazione nel caso di posizionamento di questi impianti sul tetto delle abitazioni, ma con una progettazione adeguata che tenga conto dell’abbattimento dell’impatto paesaggistico ed utilizzando alcune tecnologie (più costose) di integrazione architettonica, si può ottenere il parere positivo.
Altra strada proposta dagli uffici dell’ente è quella di posizionare gli impianti sul terreno, cosa che a dire dello scrivente è ancora più impattante sull’ambiente (consumo di suolo) nonché meno efficiente in termini di produzione poiché le ombre dei fabbricati vicini riducono drasticamente la quantità di luce captabile dai pannelli.
Un’ultima nota: l’attuale legislazione prevede che nel caso di fabbricati di nuova realizzazione o di ristrutturazioni importanti, una parte dell’energia consumata DEVE provenire da fonte energetica rinnovabile, e la quantità della stessa dipende dalla “dimensione” del fabbricato. Questi dati li troverete nella Relazione Tecnica sul Contenimento Energetico ai sensi della Legge 10/91 che correda un progetto di edificazione o ristrutturazione importante.
Per i vostri quesiti attinenti al tema scrivete a info@bptek.it