Conti (Eolie 20-30): “rimbocchiamoci le maniche”

Riceviamo dal presidente del Comitato Eolie 20-30, Danilo Conti, e pubblichiamo nota di replica al nostro editoriale su isola pedonale , commercianti e assenza delle associazioni di categoria. Rimarchiamo, comunque che, al di là dell’isola pedonale e degli addobbi natalizi ( sui social si guarda al dito) abbiamo voluto aprire un dibattito sul futuro del commercio nell’isola, sempre più in ginocchio tra emergenza e acquisti on line, per il quale è imprescindibile la partecipazione delle associazioni.

In qualità di presidente del il senso Comitato Eolie 20-30, essendo stati chiamati in causa come associazione, dal Giornale di Lipari direttore Giuseppe Paino e non ritenendo giusto sottrarsi al confronto, rispondo al quesito della testata in merito alla contestata isola pedonale. Faccio presente agli scriventi, poiché immagino siano idee condivise da più persone all’interno della redazione del giornale, che è vero che il Comitato Eolie 20-30 nasce per difendere i diritti delle attività produttive e per programmarne il loro rilancio (come recita il nostro incipit sulla pagina facebook) ma al suo interno il nostro gruppo rappresenta numerose categorie e vi coabitano anche medici e professionisti creando un gruppo, la cui forza è proprio l’eterogeneità.

Ognuna di queste categorie esprime pensieri ed interessi naturalmente diversi. La diatriba sulle isole pedonali è comune in ogni città d’Italia dove quasi sempre si contrastano commercianti ed amministrazioni. Non si riesce mai a trovare la quadra e tutto è rimandato all’imposizione di decisioni dall’alto che prescindano dagli interessi dei singoli ma abbraccino l’interesse dell’intera comunità e della qualità della vita dei cittadini. La domanda dovrebbe essere rivolta in prima istanza ad altre associazioni di categoria che annoverano al loro interno la maggior parte dei commercianti delle zone interessate e soprattutto rivolte a chi si è presentato e fatto eleggere dai cittadini per rappresentarli nelle sedi istituzionali.

Ho comunque l’impressione che si vedano i comitati e le associazioni come intestatari della risoluzione dei problemi delle Isole Eolie. Vengono sempre più spesso chiamati in causa su vari argomenti. L’azione di tali gruppi è totalmente gratuita e l’impegno degli associati non è un dovere lavorativo o politico, ma di spontaneo interesse. Si sta tentando di delegare i problemi e la loro risoluzione sempre e solo ai cittadini (o gruppi di cittadini). L’isola pedonale vede sostenitori e detrattori sulla base d’interessi personali (e questo è di per se già sbagliato). Ad esempio gli albergatori vedono di buon occhio la limitazione del traffico a vantaggio della fruizione del territorio della propria clientela e di un turismo più verde, di contro i medici potrebbero vederla, in questo periodo, come un rischio, poiché l’isola pedonale favorisce le occasioni di contatto, i negozianti non la vedono di buon occhio poiché convinti che sia la causa del calo vendite. Il problema fondamentalmente è di mentalità e cultura, di apatia e pigrizia, che naturalmente và tenuto in considerazione se arreca danno importante al tessuto imprenditoriale già vacillante causa emergenza e mancati o insufficienti aiuti.

C’è comunque una confusione di base in merito alla situazione Lipari: le scuole sono chiuse, siamo ancora in una fase emergenziale, le linee guida sono apparentemente poco chiare e contraddittorie. Se il tentativo dello stare a casa, tenere le scuole chiuse, non creare assembramenti, neanche tra familiari, seguire il distanziamento sociale ed usare le mascherine, è voluto per limitare la diffusione del Covid, chiudere il centro storico è una contraddizione poiché come detto sopra aumenta i rischi di contatto tra le persone. Se la chiusura del centro storico è volta a favorire il commercio, vuol dire che abbiamo superato la fase emergenziale, ci si può assumere dei rischi e anche le scuole, potrebbero riaprire già domani.

La mia personale opinione, in periodi di normalità, è di assoluto favore all’isola pedonale, sempre e comunque nei centri storici. Favorirei la circolazione dei pedoni con un servizio navetta elettrica continuativo gratuito che colleghi i punti di parcheggio principali e le vie/piazze di maggior interesse. Conosco persone che scalano montagne senza gambe e cediamo all’idea che il commercio sia solo legato alla viabilità?

Alla domanda dove sono le associazioni di categoria, rispondo anche che alcuni di noi del Comitato Eolie 20-30, sono attivamente coinvolti nella risoluzione del problema sanitario eoliano, che ci sta sottraendo già molto tempo alla vita professionale e privata senza considerare l’aspetto economico. Da commerciante/imprenditore trovo giusto collaborare con altre attività e con l’amministrazione per migliorare l’addobbo e rendere un po’ meno angosciante questo periodo, come si faceva anni fa e come risulta essere prassi comune in altre città. Sappiamo bene quali siano le condizioni di salute del bilancio comunale, pertanto inutile pretendere ciò che impossibile realizzare, piuttosto rimbocchiamoci le maniche. Tanto era dovuto.

Cordiali saluti

Danilo Conti Presidente Comitato Eolie 20-30