“Albergatori e amministratori locali hanno ragione: c’è un evidente errore di programmazione nel calendario regionale degli orari del collegamento Palermo – Ustica. Comprendiamo l’allarme ma è del tutto evidente che la nostra compagnia ha l’obbligo di uniformare la griglia operativa a quanto disposto dal bando di gara regionale. Che prevede quella corsa in partenza a fine mattinata. Va chiarito: non siamo noi a decidere gli orari dei collegamenti”. Lo dice Ettore Morace, amministratore della compagnia di navigazione Liberty Lines.
La posizione dell’azienda serve a chiarire il contesto, alla luce delle polemiche per l’entrata in vigore del calendario estivo dei collegamenti e dei cosiddetti “servizi integrativi”. Oggetto del contendere è l’orario dell’ultima corsa in partenza da Ustica verso Palermo. Il programma operativo redatto dagli uffici della Regione siciliana prevede la partenza dell’aliscafo alle ore 13,00.
“Da sempre la nostra missione aziendale è sostenere la crescita economica e sociale degli arcipelaghi siciliani e Ustica è sempre stata una delle nostre priorità. Per il 2017 il bando regionale non ha previsto collegamenti nei mesi di gennaio, febbraio, marzo, novembre e dicembre. Nei primi tre mesi dell’anno – spiega Morace – Ustica avrebbe dovuto contare su un solo viaggio al giorno, effettuato in convenzione con lo stato. Una situazione insostenibile per la comunità usticense. Così, a dimostrazione di quanto Ustica sia al centro della nostra strategia aziendale, è giusto ricordare che la nostra compagnia ha accordato, per quel periodo, di effettuare due viaggi al giorno. Lo abbiamo fatto a nostre spese proprio per venire incontro alle esigenze del territorio”.
Per quel che riguarda gli orari di partenza delle corse regionali, Liberty Lines ricorda di aver sempre rispettato il capitolato previsto dal bando di gara regionale, unico parametro cui fare riferimento.
“Con una lettera, gli uffici tecnici della Regione siciliana hanno chiesto di spostare la partenza, prevista in bando alle 13.00, alle 17.30. Da un punto di vista tecnico non ci sono problemi a spostare la partenza di quattro ore e mezza. Ma è evidente che questo cambiamento farebbe aumentare di non poco il costo del personale. Non possiamo essere noi a sopportarne i costi.”