Su www.politesi.polimi.it , archivio digitale delle tesi di laurea e di dottorato abbiamo trovato, su segnalazione di Pietro Lo Cascio, un lavoro decisamente singolare, presentato da Dora Francesca Strano, relatore Giovanna Piccinno.
Cucuncia. Una piattaforma a largo dell’isola di Lipari
Il lavoro di tesi approfondisce temi affrontati durante il corso di Laboratorio di Sintesi Finale, con specifico riferimento alla tematica degli “in-between spaces”. Durante il corso di studi è stata affrontata la tematica della rifunzionalizzazione urbana di spazi eterotopici, sorti come conseguenza dell’abbondano delle aree industriali. Il sito del progetto, oggetto del lavoro di tesi, è l’ex area mineraria di estrazione della pietra pomice dell’isola di Lipari. Sin dall’antichità, Lipari ha avuto una forte vocazione estrattiva, protrattasi sin al recente passato, e che ne ha visto la popolazione locale largamente impegnata.
Con l’inserimento dell’arcipelago eoliano all’interno della “World Heritage List” dell’UNESCO, l’isola ha iniziato gradualmente la cessazione dell’attività estrattiva, anche per il mutato contesto macro-economico, trovandosi ad affrontare non poche difficoltà per la riconversione del sito minerario, che versa tuttora in una stato di profondo degrado ed abbandono. L’isola ha ospitato tre grossi insediamenti di estrazione della pomice, ubicati principalmente a Nord. Il concept è sviluppare un progetto alternativo ad una canonica riqualificazione; tale idea passa attraverso il disegno di una piattaforma galleggiante mobile, in grado di ospitare i turisti, permettendo loro di conoscere la storia delle cave, di familiarizzare con la cultura, gli usi e le tradizioni locali. A bordo della chiatta, dal nome evocativo “cucuncia”, tipico arbusto della zona, sarà possibile godere dell’amenità dell’area.
“Cucuncia”, dotata di solarium e punto ristoro, assolverà anche una funzione didattica, guidando i turisti mediante illustrazioni a conoscere la storia dell’isola e delle sue cave. La chiatta, ormeggiata di fronte ad uno degli insediamenti estrattivi, fornirà una vista dell’ex-zona industriale, consentendo eventualmente anche visite guidate più specifiche, mediante piccole imbarcazioni ormeggiate alla chiatta stessa. In conclusione, lo spirito del progetto è invogliare i turisti, attratti sino ad oggi a Lipari dal sole e dal mare, a riscoprire anche la sua storia che, al pari del paesaggio, costituisce un elemento di indiscusso valore.