Lettera del dott. Angelo Giorgianni al presidente della Regione , Nello Musumeci
Illustre Presidente Musumeci,
mi scuso anticipatamente se le sottraggo del tempo prezioso per sottoporre alla sua attenzione un problema, sicuramente, uno dei tanti che lei quotidianamente deve affrontare e che, magari, conoscendo già, attraverso la rappresentazione dei suoi uffici, non assume una priorità.
Amo le isole Eolie, la sua cultura, la sua gente, le sue tradizioni, ho felicemente sposato una Liparota doc, mi considero Eoliano e sono onorato di essere considerato Eoliano da tanti cittadini di questo arcipelago.
Ho il privilegio di vivere le isole Eolie in estate a tempo pieno ed anche in inverno nel mio tempo libero, e pertanto, direttamente e/o indirettamente, mi sono confrontato con problemi vari dai collegamenti marittimi, alla crisi idrica, dai rifiuti all’assistenza sanitaria.
Così ho avuto modo di costatare che i problemi di salute, alcune volte vengono risolti dalle grandi professionalità esistenti anche nella struttura Ospedaliera Eoliana e tante altre volte rimessi ai presidi sanitari in terraferma.
Mi sono in tutte le sedi battuto, nei limiti delle mie forze e delle mie capacità, per difendere anche il diritto alla salute degli Eoliani, sia pur nella consapevolezza che in assenza di sponsor politici, le esigenze di questo territorio rischiavano di soccombere rispetto alle aspettative di altre comunità con ben più qualificate e efficaci difese, affidate ai parlamentari di riferimento. Pur plaudendo al loro impegno e senza ignorare che la Sanità è anche “Strumento” di utile consenso, questi encomiabili interventi a difesa del sacrosanto diritto alla Salute di alcune comunità e delle loro strutture ospedaliere, suscitano in me sentimenti contrastanti. Infatti, quanto sopra da una parte mi rende felice per quelle comunità, che hanno trovato in quei parlamentari adeguata rappresentanza e tutela, dall’altra parte mi inducono tristezza al pensiero della Comunità Eoliana orfana di tali Numi Tutelari, nonostante la sua generosa ed attiva partecipazione alle scadenze elettorali, molto spesso nella legittima ma vana aspettativa che le promesse elettorali per il territorio (anche con riferimento alla difesa dell’Ospedale) si sarebbero trasformate in realtà.
Ed infatti, nonostante le rassicuranti dichiarazioni pubbliche del Direttore Generale dell’ASP di Messina sulla riforma della rete ospedaliera (“puntare su ciò che serve è non a mantenere Inutili orticelli”), e la convinzione della legittimità e fondatezza delle aspettative, abbiamo registrato, e direi subito, un drastico ridimensionamento dell’organico dell’Ospedale di Lipari, confortati (o direi meglio illusi) dal successivo impegno dello stesso Direttore Generale, che a suo dire avrebbe coperto tempestivamente gli organici, come prima falcidiati, garantendo comunque la piena funzionalità del presidio sanitario.
Così dopo avere tutti più volte segnalato, invano, il permanere o addirittura l’aggravarsi dei vuoti di organico (alcune volte per scelte dell’amministrazione) ed i pericoli connessi alla grave situazione in cui versa l’Ospedale di Lipari, essendo orfani di Numi Tutelari, sento il dovere morale di segnalare questo problema a lei, da me personalmente conosciuto è stimato per le sue doti umane e professionali, per il suo incisivo impegno politico e sociale, e per la sua indiscussa cultura delle Istituzioni e della Legalità.
Al di là della breve e sbiadita immagine che cercherò di offrirle, con queste mie umili considerazioni, mi augurerei che lei personalmente, senza preavviso, accompagnata, magari dal nostro miglior medico strutturato (il Signor Elicottero), per ottimizzare il tempo a sua disposizione e per non incappare in uno dei tanti sistematici disservizi dei collegamenti marittimi, venisse a verificare personalmente e concretamente lo stato in cui versa la sanità ospedaliera Eoliana, evidentemente, non completamente desumibile dai freddi numeri degli atti di chi ha il dovere istituzionale di rappresentarle tale situazione.
In questa, sempre più breve estate, mi risulta che due Parlamentari regionali Siciliani si sono dovuti confrontare, per un trauma ortopedico, con le gravi carenze di questa struttura sanitaria, che, purtroppo, per qualcuno ha un bacino di utenza di soli numeri ( peraltro rilevanti e degni di particolare attenzione), ma per noi che viviamo questa realtà , drammaticamente, costituito da persone con nome e cognome.
E siccome dalle nostre parti si dice “ Sapi cchiù lu malatu patutu ca lu medicu saputu.” spero che questa spiacevole esperienza (a lieto fine) dei suoi colleghi parlamentari, possa trasformarsi in una circostanza favorevole per questa comunità, che in assenza di genuini parlamentari di riferimento, possa fare affidamento sulla loro testimonianza diretta e qualificata nelle sedi competenti, in ordine alle carenze nell’assistenza da loro riscontrate, ma, evidentemente, non ritenute tali dai Tecnici della nostra ASP.
Certo, mi duole dirlo, nonostante, non avessi la professionalità di un manager della Sanità ma solo l’esperienza del “Patutu”, avevo paventato che il sovraffollamento Estivo avrebbe messo a nudo criticità, più volte segnalate e mai risolte.
Ed infatti, sottrarre un medico al Pronto Soccorso (già carente di due unità) per trasferirlo al Pronto Soccorso di Milazzo nel periodo di massimo afflusso (come da me anticipatamente segnalato al Direttore generale dell’ASP) si è confermata una scelta inadeguata, poiché, così come mi è stato confermato da alcuni addetti ai lavori, ha creato difficoltà nella gestione dell’emergenze.
Peraltro, la valutazione comparativa delle due strutture ospedaliere operata dal Direttore Sanitario dell’ASP, ha sacrificato, a mio avviso, immotivatamente le esigenze della comunità Eoliana, in quanto a lume di logica, sembrerebbero prevalenti le criticità di Lipari, ulteriormente aggravate dal trasferimento operato (forse definitivo). Al riguardo, rileva evidenziare che Milazzo è in terraferma e quindi per qualsiasi emergenza può contare anche sulle strutture ospedaliere limitrofe (con l’Ospedale di Barcellona hanno tutte le branche specialistiche, mentre Lipari non ne ha nessuna), e che nella valutazione comparativa del personale medico del Pronto Soccorso, quello di Milazzo sembrerebbe avere 11 medici (?) sui 12 previsti in organico, mentre Lipari ne ha solo 5 su sette previsti e con il trasferimento si sono ridotti ulteriormente a 4. Ma in ogni caso, il Pronto Soccorso di Lipari è una unità operativa ad attività continua (con presenza medica di almeno una unità per 24 ore al giorno per 365 giorni l’anno) e non può, per osservanza del contratto di lavoro, essere dotata di un numero inferiore a sette medici. Infatti, sette medici è il numero minimo per potere effettuare una normale turnazione, concedendo riposi e congedi a norma di legge, è fatti salvi casi di malattie o impedimento.
Pertanto, pur con la presenza a supporto dei medici del 118 che garantiscono fino a un massimo di 72 ore settimanali (autorizzate con delibera aziendale) corrispondenti a due unità mediche, i quattro medici in servizio sono insufficienti a garantire adeguata turnazione, a meno che non si voglia disattendere le norme europee sulla sicurezza negli ambienti di lavoro sancito dalla legge 161 del 2014, che non consentono orari superiori ad undici ore consecutive di lavoro. Peraltro, la criticità determinata dal trasferimento predetto, assume maggiore rilevanza per il contesto di sofferenza di tutti gli altri servizi.
La carenza di un ortopedico stabilmente presente in ospedale nel periodo di massima incidenza dei traumi (ovviamente un solo ortopedico non può garantire la necessaria presenza continua) ha costretto Eoliani e villeggianti a ricorrere a Milazzo anche per semplici banali fratture.
L’attività chirurgica, per quello che si sente dire in ambienti tecnici, è stata fortemente limitata dalla carenza di un Laparoscopio, pertanto interventi eseguibili sull’isola non sono eseguiti e vengono trasferiti in terraferma, nonostante la presenza di validi chirurghi.
Il cardiologo, nonostante i ripetuti impegni in tale senso, non è stato garantito h 24 e la gestione delle emergenze cardiologiche alcune volte è stata affidata a personale non specialistico.
I rianimatori ( con qualche unità in meno di quella in organico) non hanno potuto garantire la presenza prevista dalla legge (due rianimatori per turno), con i rischi prevedibili.
I Ginecologi (uno per turno) e Pediatri (due sole unità per coprire trenta giorni e trenta notti di reperibilità) non hanno parimenti potuto garantire tutte le emergenze ostetrico-neonatali.
E da ultimo, ma non per ultima in ordine di importanza, l’igiene pubblica è garantita da un solo medico che, per quel che si dice, non va mai in ferie.
In questa situazione, occorre ricordare che continua il calvario delle partorienti (private del punto nascite e senza neppure un’unità semplice di ostetricia e ginecologia) e dei malati cronici, costretti a rivolgersi alle strutture sanitarie della terraferma, le prime per l’assistenza nell’ultimo periodo di gravidanza ed al parto ed i secondi per le necessità di lunga degenza (mai attivata) e di riabilitazione, con sacrifici economici e personali dei pazienti e dei loro parenti per la loro trasferta fuori casa (anche questi costi sociali e personali che andrebbero valutati e contabilizzati)
Ricordo che una volta a Messina, comunque, nella possibilità di scegliere da chi farsi assistere, si diceva: il Miglior Medico è “U Ferribot”, oggi alle Isole Eolie, dov’è questa facoltà è sostanzialmente negata, (con la sola consolazione data dall’evoluzione dei mezzi di locomozione), dobbiamo arrenderci a questa desertificazione progressiva e rassegnarci all’idea che la Regione ha scelto per noi il miglior Medico: l’Elicottero, (nella concreta prospettiva che possa diventare l’unico medico)?
Sulla base dei dati attuali, forse, è, eticamente e giuridicamente, opportuno interrogarsi sull’effettività dei risparmi Pubblici derivanti dal drastico ridimensionamento dell’Ospedale, in considerazioni dei rilevanti costi per il servizio Privato degli elicotteri. Ed evidentemente, a prescindere dai costi economici pubblici, ci sono anche dei costi economici privati, oltre ai costi sociali ed umani che non possono essere monetizzati ma che dovrebbero essere anche tenuti in debito conto dalla Politica e dalle Istituzioni.
Oggi, in un pericoloso clima crescente di sfiducia, la gente comune, comunque, si attende che l’Istituzione, in ogni caso, privilegi il pubblico, così impedendo ai privati imprenditori del settore di speculare, sia pur legittimamente, sulla salute, scommettendo sulle carenze o sul ridimensionamento del sistema ospedaliero.
Le criticità della Sanità, così come quelle dei collegamenti marittimi, della crisi idrica e dei rifiuti, sono un problema non solo degli Eoliani che lo vivono sulla loro pelle tutto l’anno, ma anche per i turisti che scelgono le nostre bellissime isole per le loro vacanze. E se così è, tutto ciò ha inciso negativamente e continua ad incidere sull’Economia Eoliana , anche se non devono essere sottovalutati i riflessi su quella Sicilana, di cui il Turismo è un pilastro.
Se vogliamo rilanciare l’Economia in crisi delle Isole Eolie, dobbiamo superare la stagionalità del Turismo (con la difficoltà di far fronte ai costi fissi ripartendoli su un breve periodo) aprendo nuovi mercati con altre forme di turismo (cinematografico, convegnistico, culturale, naturalistico, sportivo, termale……), per offrire nuove opportunità rispetto al mero turismo balneare. E tutto questo dovrà essere accompagnato da una rinnovata cultura dell’ospitalità, nel segno delle tradizioni ed ispirata ai valori ed ai sani principi di questa Comunità.
In questa ottica, bisogna avere la consapevolezza che i prerequisiti di un nuovo o rinnovato modello di sviluppo sono i servizi competitivi e di qualitá: se i collegamenti marittimi non saranno attenti e funzionali all’esigenze del territorio (efficienti e meno onerosi), se la Sanitá non garantirà assistenza adeguata e quindi serenità ai nostri ospiti, se le esigenze idriche non troveranno adeguate risposte, se i rifiuti continueranno ad essere un problema visibile e nauseabondo, se le infrastrutture (stradali, portuali …..) non saranno ammodernate ed integrate, gli Eoliani saranno condannati ad assistere al progressivo declino del loro Turismo ed al tracollo della loro Economia.
Su tale ultimo punto, in considerazione della sua specifica esperienza in Commissione Antimafia, non sfuggirà alla sua attenzione, il rischio che la debolezza dell’Economia possa agevolare l’ingresso di capitali illeciti, erogati per finanziare attività economiche in difficoltà, e successivamente per acquisire le stesse, in pericolosa concorrenza con soggetti economici sani. Infatti, le è ben noto che quest’ultimi, gestendo le loro attività, secondo le regole di una sana economia, perseguono un utile commerciale condizionato all’esistenza di un margine positivo tra prezzi e costi (anche del capitale investito), in una situazione, evidente, di svantaggio rispetto a chi non ha costi di capitale, può sopravvivere in assenza di utili commerciali, e, comunque, trae già un utile dal riciclaggio, che diversamente avrebbe rilevanti costi economici.
Tutte queste tematiche, da cui dipende il futuro di queste Isole, appartengono anche alla competenza dell’Istituzione che lei autorevolmente rappresenta e richiedono attenzioni e/o soluzioni tempestive ed adeguate, ispirate solo dall’interesse pubblico.
La sua dirittura morale esclude trattamenti di favore per questa comunità o per altri, ma conoscendo la sua cultura della legalità, sono certo sarà garante istituzionale di tutte le decisioni politiche, con particolare attenzione a quelle fondate su valutazioni tecniche, per evitare il rischio che quest’ultime siano un mero paravento dietro al quale si nascondono scelte non dettate da finalità pubbliche, ma esclusivamente da finalità private e costituiscano mero strumento di consenso elettorale e/o politico e/o personale o peggio strumento per assicurare un illecito vantaggio ad interessi privati, in danno di quelli pubblici, come, purtroppo, la cronaca giudiziaria spesso ci rivela.
Il suo agire passato documenta, la sensibilità e solerzia nel farsi carico e risolvere problemi, anche difficili, delle nostre comunità e per questo sollecito il suo intervento, necessario per dare un futuro al nostro territorio, riaccendendo la speranza di tanti giovani Eoliani, sempre più spesso costretti ad abbandonare queste Isole, nell’angosciosa ricerca di un lavoro.
L’aspettiamo a Lipari. La ringrazio per l’attenzione e porgo cordiali saluti.
Lipari 22 agosto 2018
Con stima
Angelo Giorgianni