Lipari- Interrogazione del consigliere comunale de La Sinistra, Pietro Lo Cascio al Signor Sindaco di Lipari
Interrogazione consiliare su circuito culturale regionale “Anfiteatro Sicilia” per l’estate 2016.
Gentile Sindaco,
il mese scorso è stato sottoscritto un accordo interassessoriale per la realizzazione del programma “Anfiteatro Sicilia” finalizzato alla valorizzazione degli attrattori turistici e culturali della nostra regione.
Lo stesso è stato successivamente presentato con una certa enfasi dall’assessore Barbagallo, che ha dichiarato: “dalla vendita dei tagliandi di ingresso agli spettacoli sono previsti ritorni economici per il territorio pari ad otto volte il costo del biglietto e a ciò si aggiunga che riusciremo in questo modo non solo a fare cultura attraverso le nostre eccellenze della lirica e dalla prosa, ma che potremo così riuscire anche a valorizzare siti di interesse storico e artistico troppo spesso abbandonati”.
Il programma si articolerà in una serie di spettacoli previsti nei “teatri di pietra”, organizzati grazie a una ritrovata sinergia tra gli assessorati regionali competenti, gli enti e le fondazioni liriche siciliane e allestiti – stando sempre alle dichiarazioni dell’assessore – a Morgantina, Segesta, Taormina e Catania.
Probabilmente l’assessore regionale ha dimenticato che anche Lipari è dotata di un “teatro di pietra”, del quale la Regione rammenta l’esistenza solamente quando pretende un canone per l’uso di una struttura che – pur se realizzata dal Comune – ricade in un’area di propria competenza; sebbene non originale, il teatro del Castello di Lipari è comunque ubicato all’interno di un sito archeologico e in un sito UNESCO, tutte caratteristiche che permettono di configurarlo come attrattore turistico e culturale regionale.
Desidero sapere se l’Amministrazione è stata informata o ha avuto notizia dell’iniziativa messa in atto dalla Regione, e se ha eventualmente avanzato richiesta per poter beneficiare del programma di valorizzazione e ospitare almeno una delle decine di manifestazioni che produrranno un così esorbitante ritorno economico per il territorio, oltre che restituire la dovuta attenzione a un sito di interesse storico e artistico troppo spesso abbandonato.
In caso affermativo, mi interesserebbe conoscere le motivazioni di un evidente diniego; in caso negativo, le sarei grato se potesse invece spiegare le ragioni per le quali avremmo inteso perdere una delle rare occasioni nelle quali la Regione si rende promotrice di opportunità culturali per il territorio.
In attesa di una sua cortese risposta, porgo distinti saluti