di Sandro Casano
Sarà presentato il 5 agosto a Lipari presso il Centro Studi Eoliano il libro di Giuseppe La Greca “Red Scare, noi i terroristi” (Laura Capone Editore – pagine 202, 2024- euro 18,00). La Greca, grande cultore della storia delle isole Eolie, ha al suo attivo parecchie pubblicazioni edite dal Centro Studi Eoliano, tra l’altro con questo libro si è aggiudicato il 1° posto per la saggistica inedita nell’ambito della IX edizione del Premio Nazionale Letteratura Italiana.
Con questo saggio Giuseppe La Greca, con un lavoro di ricerca approfondito fatto negli archivi americani e italiani, consultando i giornali d’epoca e con una ricca bibliografia, fa un quadro abbastanza preciso su “Red Scare”, la “paura rossa” che è stato un periodo della storia americana tra il 1917 e il 1920 in cui i protagonisti sono stati per lo più gli immigrati italiani che proprio nel primo ventennio del XX secolo hanno portato avanti delle battaglie per il riconoscimento dei propri diritti, contro lo sfruttamento nelle fabbriche e per l’emancipazione sociale. Sono state quelle delle battaglie che hanno visto protagonisti in prima fila anarchici, socialisti e comunisti. La campagna contro il radicalismo di sinistra, in quegli anni, tendeva a soffocare il dissenso neutralista e pacifista durante la prima guerra mondiale e vide come portavoce Woodrow Wilson, l’ex rettore della prestigiosa università di Harvard, eletto presidente degli Stati Uniti.
Promossa dal procuratore Alexander Mitchell Palmer, l’attività repressiva prese di mira immigrati anarchici, socialisti e comunisti prevalentemente italiani. Sono quelli gli anni ruggenti, “roaring twenties”, dove venne sciolto il sindacato dei Wobblies, dove scoppiarono bombe per mano degli anarchici, dove vennero chiuse decine e decine di redazioni di giornali e circoli politici democratici, per raggiungere l’acne con i cosiddetti Palmer Raids allorquando, nel gennaio del 1920, vennero arrestate contemporaneamente 4.000 persone e circa tremila vennero espulse dagli States. Giuseppe La Greca nel suo libro ricostruisce le biografie di alcuni personaggi che furono protagonisti di quel periodo a cominciare da Luigi Galleani, l’ideologo, che è stato definito l’anarchico più pericoloso d’America, che negli States aveva fondato la rivista “Cronaca Sovversiva” dando voce agli oppressi, alle rivendicazioni sociali del movimento operaio e al pacifismo contro la partecipazione dell’America al 1° conflitto mondiale. Galleani nel 1900 era scappato dal confino dall’isola di Pantelleria, poi per un anno si era rifugiato ad Alessandria d’Egitto per poi emigrare in America. E la storia di Galleani si incrocia con quella di Andrea Salsedo, l’anarchico editore, originario dell’isola di Pantelleria, anche lui emigrato negli States nel 1906, dove fece parte del gruppo dei “Galleanisti” e della redazione di “Cronaca Sovversiva”, insieme a Bartolomeo Vanzetti, Nicola Sacco e Mario Buda e a tanti altri anarchici italiani.
Negli anni della “Red Scare”, caratterizzata da una feroce escalation xenofoba che coincise con una serie di attentati dinamitardi Andrea Salsedo, purtroppo, fu la prima vittima. Il suo corpo sfracellato venne trovato sul marciapiedi la notte del 2 maggio del 1920. Andrea Salsedo “volò” dal 14° piano del palazzo di Giustizia. Suicidio per la polizia, omicidio camuffato da suicidio, secondo i circoli democratici, per nascondere le torture a cui era stato sottoposto dagli agenti della polizia americana per estorcergli delle confessioni sull’organigramma degli anarchici negli States e sui nomi di alcuni attentatori. La sera del 5 maggio, sempre del 1920, su un tram diretto a Brokton, vennero fermati gli anarchici Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti, nelle tasche venne trovato un volantino-invito in cui si annunciava un comizio di Bartolomeo Vanzetti per denunciare le gravissime responsabilità della polizia sulla morte di Salsedo.
I due vennero arrestati e inizierà così il loro calvario. Loro saranno le altre due vittime di quel periodo e come sappiamo verranno processati e finiranno ingiustamente nel 1927 sulla sedia elettrica. Intanto Luigi Galleani il 24 giugno del 1919 venne espulso dagli States e rientrò in Italia, mentre Mario Buda, accusato di aver messo una bomba a Wall Street a New York il 16 settembre del 1920, scappò dapprima in Messico per poi arrivare in Italia. I due si ritroveranno a Lipari, mandati al confino dal regime fascista ed è qui che fu raccolta l’intervista che Giuseppe La Greca pubblica integralmente nel suo libro, fatta da Holton James Edward, “The story of Mario Buda, before the jury of the world“, realizzata a Lipari, nel 1928, nell’ambito delle attività di revisione del processo contro Sacco e Vanzetti.