Confermata dalla Corte d’Appello di Messina la pesante condanna a carico di G. S. , 53 anni, di Lipari, riconosciuto colpevole dei reati di stalking, estorsione e lesioni. Per l’imputato, che aveva impugnato la sentenza emessa nel 2024 dal tribunale di Barcellona, la sentenza prevede una pena di 8 anni e 3 mesi di reclusione, oltre a una multa di 1.800 euro.
L’accusa, rappresentata dal Pubblico Ministero Emanuela Scali, aveva ricostruito una complessa vicenda iniziata nel 2016 e protrattasi fino al 2021, periodo in cui G.S. avrebbe posto in essere una serie di condotte persecutorie ai danni di tre figure professionali locali.
Alla base del lungo periodo di vessazioni e tentate estorsioni vi era una controversia scaturita dalla vicinanza del terreno dell’imputato a un’abitazione in costruzione. Secondo quanto emerso nel corso del dibattimento, l’uomo si sarebbe reso responsabile di atti persecutori, minacce e lesioni per ragioni legate a questa disputa di confine.
Il collegio giudicante, presieduto da Antonino Orifici e composto da Noemi Genovese e Mariacristina Polimeni, ha accolto la gran parte dell’impianto accusatorio, escludendo tuttavia i reati minori di calunnia e violenza privata, per i quali l’imputato, difeso dall’Avvocato Giuseppe Sottile, è stato assolto.
La sentenza ha accolto le richieste delle parti civili, ovvero Simone Messina, Livio Munafò e Cristina Sardella, rappresentati dagli avvocati Bonaventura Candido, Bruno Brunetto e Giovanni Macrì Pellizzeri.
G.S. è stato condannato al pagamento di una provvisionale di 10.000 euro immediatamente esecutiva e di un ulteriore risarcimento di 18.000 euro, da liquidarsi in separata sede, a favore delle vittime.











