Approvate all’ARS due norme cardine destinate a ridisegnare il mercato del lavoro nell’isola. Dopo il via libera agli incentivi per le assunzioni, l’aula ha confermato lo stanziamento di ulteriori 150 milioni di euro complessivi per il triennio 2026-2028, dedicati specificamente al sostegno dei nuovi progetti di investimento. Questa seconda misura, contenuta nell’articolo 2 della Finanziaria, prevede l’erogazione di contributi a fondo perduto per le imprese che avviano iniziative produttive nel territorio regionale, con un beneficio economico calcolato sulla base dei costi salariali dei nuovi posti di lavoro generati.
L’impalcatura della manovra si regge su un investimento complessivo che tocca i 200 milioni di euro e punta a generare un incremento del PIL regionale di mezzo punto percentuale entro il 2026. Il primo pilastro di questo piano, l’articolo 1, introduce una sorta di decontribuzione regionale che rimborsa il 10% del costo del personale assunto a tempo indeterminato. Grazie a un accordo politico con le opposizioni, tale soglia sale al 15% nel caso in cui le nuove assunzioni riguardino donne o lavoratori over 50, segnando un punto di convergenza tra la maggioranza e i gruppi del Partito Democratico e del Movimento 5 Stelle.
Nonostante il consenso raggiunto su questi specifici aiuti economici, il clima politico a Palazzo dei Normanni resta profondamente segnato dalle tensioni. L’approvazione degli articoli sugli investimenti non ha infatti placato le critiche delle opposizioni, che accusano il governo di aver appesantito la Finanziaria con un numero eccessivo di micro-norme di natura settoriale o locale. Il capogruppo del Pd, Michele Catanzaro, ha duramente contestato la struttura del testo, composto da ben 134 articoli, definendolo in gran parte orientato a soddisfare interessi particolari della maggioranza piuttosto che le esigenze collettive dei siciliani.
Il percorso verso l’approvazione definitiva entro il termine di Natale appare dunque ancora tortuoso. Se da un lato l’assessore all’Economia Alessandro Dagnino rivendica la solidità tecnica e l’efficacia macroeconomica dei bonus edilizi e dei contributi alle imprese, dall’altro l’opposizione promette battaglia su ogni singolo comma residuo. La sfida per il governo Schifani sarà ora quella di mantenere la compattezza della coalizione e gestire il confronto d’aula per evitare che l’ostruzionismo delle minoranze blocchi una manovra considerata vitale per la crescita della competitività siciliana.











