Una “gravissima crisi” che affligge i servizi di Radiologia Territoriali e Ospedalieri dell’ASP di Messina è stata denunciata pubblicamente dal CoAS Medici Dirigenti Sicilia in una nota inviata a diverse autorità, tra cui il Direttore Generale dell’ASP di Messina , l’Assessore Regionale alla Salute , il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Messina , i N.A.S. di Catania , e l’Ispettorato per la Funzione Pubblica di Roma. La missiva, firmata dal Segretario Regionale Mario Salvatore Macri parla di una situazione “insostenibile” che mette a rischio la salute dei cittadini e le condizioni di lavoro del personale.
Il punto più critico evidenziato dal CoAS è un presunto spreco di denaro pubblico “che offende i cittadini”. Presso l’UOC di Radiologia Territoriale di Via del Vespro a Messina, la nuova Risonanza Magnetica aperta (unica pubblica per pazienti claustrofobici) – del valore di circa 500 mila euro – risulta essere guasta ancor prima della sua entrata in funzione. Il danno, secondo il sindacato, è di un’entità (forse 400 mila euro o meno) che equivarrebbe quasi al costo di acquisto. Il CoAS chiede all’Azienda di rendere pubblici “immediatamente gli esiti del contenzioso in corso” , dichiarando chi pagherà per questo disastro: le “casse già dissestate dell’ASP o i responsabili di un’installazione evidentemente non adeguata?”
ll paradosso di Lipari: la macchina c’è, i medici no
La crisi non risparmia le isole Eolie. La vecchia Risonanza Magnetica di Via del Vespro, trasferita all’ospedale di Lipari per servire la popolazione, è attualmente inattiva. Il motivo è la paradossale mancanza di Medici Radiologi. I due specialisti presenti sono stati trasferiti “in palese violazione delle norme sulla mobilità interna” e senza nessuna sostituzione. Ciò costringe i cittadini eoliani a viaggiare sulla terraferma per le cure, configurando, secondo il CoAS, “un atto di miopia gestionale che viola il diritto alla salute”.
Le criticità generano un “pericoloso effetto domino” anche negli ospedali: All’ Ospedale di Milazzo la Risonanza Magnetica è guasta e dismessa da marzo 2025. Al suo posto è stata addirittura allocata la Direzione Medica di Presidio, indice di una grave “mancanza di una programmazione seria”. All’ Ospedale di Barcellona l‘apparecchio per la radiografia tradizionale è guasto da mesi. I conseguenti continui trasferimenti di pazienti tra i Pronto Soccorso di Barcellona e Milazzo sovraccaricano il personale medico dipendente. Si segnala l’ulteriore anomalia che i medici a contratto, per “assurde disposizioni interne, non possono salire sulle ambulanze” , creando un “pericolo per la sicurezza delle cure”.
La situazione nei presidi territoriali è definita “desolante” con diverse strutture chiuse o parzialmente operative “senza valide spiegazioni”:
Poliambulatorio di Via del Vespro (Messina): Servizi radiologici parzialmente sospesi per lavori. L’ambulatorio di ecografia opera in un locale adibito ad archivio, privo di lavabo e sala d’aspetto, con utenti e operatori esposti a disagi per polveri e rumori molesti.
Poliambulatorio di S. Alessio: Chiuso, lasciando il territorio tirrenico senza presidio pubblico.
Poliambulatorio di Barcellona: Chiusa incomprensibilmente l’unica MOC (Mineralometria Ossea Computerizzata) pubblica del Tirreno.
Poliambulatorio di Capo d’Orlando: Chiuso apparentemente senza valide motivazioni.
Le richieste urgenti del CoAS
Il sindacato accusa l’ASP di Messina di “colpevole immobilismo, incapacità gestionale e uno sperpero di risorse inaccettabile” , ipotizzando una possibile “resa del servizio pubblico al sistema privato”.
Il CoAS Medici Dirigenti Sicilia ha chiesto con urgenza:
- Un incontro immediato e pubblico con la Direzione Generale per chiarimenti sui tempi di ripristino.
- La conoscenza del piano dettagliato e finanziato per la riparazione o sostituzione delle apparecchiature guaste e la pubblicazione delle responsabilità per il danno alla RM di Via del Vespro.
- L’assunzione di medici radiologi per coprire le sedi scoperte, a partire da Lipari, anche con mobilità extraregionale.
- La riapertura dei servizi di radiologia nei poliambulatori territoriali chiusi.
Il CoAS ha concluso la nota avvisando che non si fermerà alla denuncia e valuterà “ogni azione sindacale e legale necessaria” , chiedendo un formale riscontro scritto all’istanza, poiché l’inerzia non è più ammessa