“Il ddl sulle Isole minori marine, che ho proposto in Consiglio dei ministri assieme al collega Calderoli, consacra l’impegno che abbiamo assunto nei giorni scorsi agli Stati Generali di Lipari con i 35 sindaci dei Comuni insulari. Per la prima volta si dà vita ad una strategia unitaria e ad una programmazione integrata che punta a superare le condizioni di svantaggio e a favorire lo sviluppo e la valorizzazione di questo territori, sui quali vivono oltre 200 mila italiani, spesso impossibilitati a godere di diritti prioritari”. Lo ha annunciato il Ministro per la Protezione civile e per le Politiche del Mare, Nello Musumeci.
Fratelli d’Italia – Coordinamento Isole Eolie esprime – con una nota del coordinatore comunale Gianluca Giuffrè- “profonda gratitudine al Governo e in particolare al Ministro Nello Musumeci per l’approvazione, nel Consiglio dei Ministri di oggi, dello schema del disegno di legge sulle isole minori. Questo provvedimento – scrive Giuffrè- rappresenta una svolta storica per i nostri territori, troppo spesso dimenticati e penalizzati da una condizione di insularità che limita l’accesso ai servizi essenziali e ostacola lo sviluppo.
Il DDL, frutto di un confronto costruttivo avvenuto anche durante gli Stati Generali di Lipari, dimostra l’attenzione concreta del Governo Meloni verso le esigenze delle comunità insulari.
Fratelli d’Italia Isole Eolie seguirà con attenzione l’iter parlamentare, auspicando una rapida approvazione che consenta finalmente alle nostre isole di godere di una strategia unitaria, di investimenti mirati e di una programmazione integrata.
Grazie al Ministro Musumeci – conclude il coordinatore comunale di FdI- per aver mantenuto l’impegno assunto con i cittadini delle Eolie”.
(Il Sole 24 Ore Radiocor) – Roma, 28 ott – ‘Apprezzamento per l’approvazione da parte del consiglio dei ministri dello schema di disegno di legge sulle isole minori, un provvedimento che riconosce il valore, le peculiarita’ e le necessita’ specifiche di queste aree. E’ significativo rilevare che la maggior parte delle isole incluse nel disegno di legge ricade nelle regioni del Mezzogiorno: delle 79 complessivamente individuate, ben 39 si trovano in aree meridionali, pari a circa il 50%. Un dato che conferma come la loro valorizzazione sia connessa alle politiche di crescita del Sud e dell’intero Paese’. Lo afferma in una nota il sottosegretario alla presidenza del consiglio con delega al Sud, Luigi Sbarra. ‘Viene confermata la strategia di coesione del Governo Meloni per un Mezzogiorno piu’ forte e competitivo’, aggiunge Sbarra.
Le dichiarazioni del ministro Calderoli in commissione bicamerale Insularità
” Lo schema di disegno di legge indicherà misure di crescita per le isole minori, in considerazione del loro valore unico sotto il profilo naturalistico e ambientale, delle tradizioni e delle particolari culture che vi sono conservate.
La proposta si incentra sulla definizione di una programmazione strategica ed economica delle misure per lo sviluppo delle isole minori, attraverso la previsione di un Documento unico di programmazione isole minori, in cui confluirebbero tutti i progetti integrati di sviluppo territoriale elaborati dai comuni interessati. Il rilievo strategico dei progetti relativi allo sviluppo delle isole minori giustificherebbe poi il ricorso alla figura dei contratti istituzionali di sviluppo e l’intervento sul tema delle risorse per investimenti specifici in questi territori, anche attraverso la disciplina innovativa dei Fondi a sostegno delle isole minori.
Il disegno di legge detterà poi norme per la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale e delle tipicità delle isole minori ed in materia dei servizi pubblici. Si prevederanno tra l’altro norme a tutela dell’ambiente e per la difesa del territorio nelle isole minori. In particolare, si farà riferimento alla gestione dei rifiuti, alla prevenzione della produzione di rifiuti, alla realizzazione di impianti di produzione e distribuzione di energia da fonti rinnovabili per le isole minori.
Vorrei sottolineare come gli strumenti di analisi e di intervento cui farò riferimento devono essere distinti fra le due isole maggiori – Sicilia e Sardegna (peraltro dotate di uno statuto speciale: la specialità insulare) – e le cosiddette isole minori. Le isole minori, in particolare, sono estremamente differenziate fra loro per orografia, struttura demografica, impatto del cambiamento climatico, attrattività turistica, ecc. Manca una definizione normativa di isola minore. Diversi provvedimenti normativi ed amministrativi contengono ciascuno una definizione diversa, in relazione allo scopo perseguito. Forse ad una definizione di diritto nazionale si dovrebbe lavorare.
Assumendo la definizione data a livello europeo da Eurostat, il panorama italiano vede la presenza di 79 isole minori, di cui 26 disabitate, con una popolazione complessiva residente di 260.666 persone. Delle 79 isole: le isole marine sono 56, di cui 21 disabitate, con una popolazione residente complessiva di 225.795 persone; le isole lagunari sono 16, di cui 3 disabitate, con una popolazione residente complessiva di 33.059 persone; le isole lacustri sono 7, di cui 2 disabitate, con una popolazione residente complessiva di 1.812 persone. Solo questi dati statistici ci dicono che non si può parlare semplicemente di isole come categoria astratta, ma è necessario commisurare gli interventi alle caratteristiche di ognuna di esse.
La legge di bilancio per il 2023 ha istituito un Fondo nazionale per il contrasto agli svantaggi derivanti dall’insularità, con una dotazione di 2 milioni per ciascuno degli anni 2023, 2024 e 2025, finalizzato ad assicurare la piena attuazione al principio di insularità di cui all’art. 119, sesto comma, della Costituzione. Il fondo è suddiviso in due sezioni: un fondo per gli investimenti strategici ed un fondo per la compensazione degli svantaggi.
In generale, la legge prevede che nel fondo per il contrasto agli svantaggi derivanti dall’insularità confluiscano le risorse finanziarie stanziate dalla legislazione vigente nazionale ed europea e indica le finalità per l’utilizzazione del Fondo. Potrebbe essere il caso di valutare l’istituzione, in prospettiva, di un Ministro per le isole, come organo di vertice che coordina le iniziative politiche e amministrative riferite alle isole.
A mio giudizio, questo Fondo di recentissima istituzione deve essere l’occasione per una riflessione più ampia sul modo in cui questa pluralità di fondi e di interventi operano. Mi limito ad elencare delle questioni che sottopongo all’attenzione di questa Commissione: l’alternativa fra finanziamento annuale da destinare globalmente alle isole minori, oppure finanziamenti finalizzati a specifiche esigenze (e, quindi, inseriti nei provvedimenti di settore); in che modo realizzare una combinazione fra i due approcci (penso, ad es., ai finanziamenti specifici previsti dalle singole legislazioni ed ai programmi previsti dal Pnrr); quali sono i settori nei quali le isole minori necessitano di interventi perequativi da parte dello Stato (mobilità, energia, ambiente, clima, ecc.); come armonizzare l’intervento dello Stato e delle Regioni nel settore e, in particolare, quale tipo di programmazione deve essere realizzata e a quale livello (regionale, locale, unioni di Comuni, ecc.); come monitorare l’impatto di questi finanziamenti e come massimizzare l’effetto degli stessi attraverso il loro coordinamento.
Fra i compiti di questa commissione vi è quello di proporre correttivi per gli svantaggi derivanti dalla condizione di insularità al sistema dei livelli essenziali delle prestazioni (Lep), anche allo scopo di contrastare lo spopolamento e di assicurare servizi sulla base delle specificità demografiche geografiche dei territori. Si tratta di una formulazione normativa di grande interesse.
La legge di bilancio 2023 ha disciplinato un procedimento per la definizione dei Lep concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale negli ambiti materiali interessati dalla possibile attribuzione di forme di autonomia differenziata. Sottolineo il richiamo costituzionale all’interezza del territorio nazionale. Questo significa che i Lep rappresentano una misura dell’eguaglianza, a prescindere dal territorio nei quali i cittadini risiedono, sia insulare o non insulare.
Ciò che potrà essere corretto è il calcolo dei fabbisogni standard in relazione alle peculiarità delle isole, assicurando che i processi di realizzazione di quelle prestazioni di cui si è identificato un livello essenziale, diano un esito (tendenzialmente) uniforme sul territorio nazionale, incluse le isole (maggiori e minori). Qui dovranno scattare i correttivi, mentre i Lep dovranno essere uniformi in tutto il Paese.
La Cabina di regia per la determinazione dei Lep, presieduta dal Ministro per gli affari regionali per delega del Presidente del Consiglio dei ministri, da ultimo (16 novembre 2023) ha preso atto dei lavori del Comitato tecnico-scientifico presieduto dal prof. Cassese, con l’individuazione dei Lep per ciascuna delle materie o ambiti di materie rilevanti per l’autonomia differenziata. La prosecuzione dei lavori prevede che, a questo punto, debbano essere formulate le proposte di calcolo dei costi e fabbisogni standard da parte della Commissione tecnica per i fabbisogni standard”.
			
			









