” Abbiamo una piazza! “, scrivono dal Magazzino di Mutuo Soccorso.
“In questi giorni atroci in cui Gaza viene rasa al suolo, la popolazione civile sterminata e ogni ora un bambino palestinese perde la vita, pensiamo che la nostra nostra piazza di pace, convivenza e contaminazione tra diverse culture abbia più senso che mai.
Siamo felici di farvi sapere che è quasi tutto pronto per la sesta edizione della Festa dei Popoli che si terrà la notte del 3 ottobre, a partire dalle 20, nella piazza più meticcia del Mediterraneo: Marina Corta.
Il lungo serpentone di stand da tutto il mondo permetterà di viaggiare tra le cucine dei diversi paesi di origine della nostra comunità multietnica: Brasile, Costa d’Avorio, Filippine, Francia, Marocco, Pakistan, Romania, Sri Lanka, Tunisia, Ucraina, Venezuela…e altri se ne aggiungeranno!
Il dj set della serata sarà curato dalla performer, cantante, poetessa e dj Lilith Primavera, volto noto (Vera) della serie TV Le Fate Ignoranti di Ferzan Ozpetec e attivista per i diritti civili, che ha già fatto vibrare e ballare Marina Corta nell’edizione 2024.
Il concerto centrale della serata sarà affidato alle Riciclette, gruppo formato da quattro ragazze spinte dal desiderio di interpretare e riarrangiare brani provenienti dal sud del mondo. Sperimentano, riciclano canzoni con gusti musicali, timbriche e colori differenti. Le Riciclette nelle loro esibizioni assottigliano la “linea di confine“ con il pubblico portando momenti di improvvisazione condivisi!
E poi ancora: la musica rumena di Nicola J. Muntean; le percussioni nordafricane che faranno incursione nei vicoli del centro; i balli sri-lankesi; il flamenco di Simona Catalini e dei suoi allievi. Non possiamo spoilerare tutto però!
Saranno previsti anche dei workshop e laboratori di percussioni, danza e street art: i dettagli per l’iscrizione e la partecipazione saranno resi noti nei prossimi giorni sulle nostre pagine ufficiali.
Sarà la nostra piazza, la vostra piazza. La piazza di chi non ha bandiere ufficiali o inni e lingue nazionali; la piazza di tutti i Sud; la piazza senza confini e senza conflitti. La piazza che reclama cibo e libri, scuole e ospedali e rifiuta le armi e la guerra. Sarà le piazza degli emigrati e degli emigranti; di chi va, di chi torna o di chi si è perso strada facendo. Sarà la piazza dei lavoratori e dei sognatori; di chi lotta e anche di chi è un po’ matto.
E sarà la piazza della gente di mare, fluida, inafferrabile e indefinibile. Che getta ponti (veri) per aiutare chi è dall’altra parte del mare”.
Non abbiamo la soluzione a questi giorni di guerra. Ma coi piedi a Lipari, le barche nel Mediterraneo e il cuore a Gaza, abbiamo questa piazza per dare tutto l’amore che abbiamo trovato in questa comunità.
