di Alfio Ziino
Avevo pensato di lasciar perdere. Ma no. Mi riferisco al commento dell’ingegnere Carnevale a margine dell’invito alla manifestazione pro Palestina, commento ove si ribadisce il “genocidio” in corso a Gaza. Sul finire della seconda guerra mondiale, ed a guerra già vinta, gli angloamericani bombardarono con una nuova tecnica e per un giorno intero la città di Dresda cagionando la morte di circa 120.000 civili tedeschi.
Sempre sul finire della stessa guerra, nel Pacifico, gli americani sganciarono due bombe atomiche sulle città di Hiroshima e Nagasaki, cagionando in pochi minuti e nei giorni successivi (oltre ai postumi protrattisi per decenni) l’uccisione di centinaia di migliaia di civili giapponesi. Operazioni barbare, ma di guerra. NESSUNO, in possesso di una licenza di scuola elementare, mai ha parlato di genocidio. Questo è tutt’altra cosa. Lo sterminio, in Europa, degli ebrei. Lo sterminio, in Turchia, degli armeni. Lo sterminio, in Nigeria, dei Tutsi ad opera degli Huti. Lo sterminio dei sudanesi cristiani in Darfour perpetrato dal Sudan. Lo sterminio dei pellerossa ad opera dei Nordamericani. Lo sterminio degli aztechi posto in essere dagli Spagnoli. Questi sono “genocidio”.
E se non si conosce il significato delle parole che si sbandierano ai quattro venti, beh, è l’ora di tornare sui banchi di scuola: Non al di là delle medie però, ed in compagnia di tutta quella macabra intellighenzia sinistra, sinistra di nome e di fatto.