di Pietro Lo Cascio
In questa interessante querelle sorta intorno all’emendamento presentato dell’on. De Luca che ha previsto ristori per gli albergatori di Vulcano, a fronte dei quali viene fatto rilevare che anche le imprese edili dell’isola avrebbero avuto diritto a ottenere un trattamento paritario, ritengo opportuno intervenire per spezzare una lancia a favore di un’altra categoria, quella delle guide, alla quale mi onoro di appartenere.
Tale categoria non ha certamente sofferto nei mesi invernali, ma sta soffrendo oggi e soffrirà per tutta la stagione 2022. Come è noto, le ordinanze sindacali che si sono succedute a partire da ottobre vietano infatti l’accesso al cratere di Vulcano, e tale divieto – è facile immaginare – rimarrà in vigore per lungo tempo.
Le guide di Vulcano, di Lipari e di altre isole accompagnavano ogni anno un gran numero di visitatori sul cratere. Oggi non lo possono più fare, e per loro si profila una pessima stagione.
Sono le stesse guide che, con un generoso sforzo di volontariato e nel tentativo di offrire una minima alternativa ai visitatori, hanno ripulito e reso finalmente agibile – dopo decenni di abbandono – il sentiero per i crateri di Vulcanello; il percorso è bello, ma certamente non paragonabile per capacità di attrazione al precedente.
Queste guide, pertanto, non lavoreranno.
Ma oltre a non essere considerate dai ristori dell’emendamento, le guide sono “invisibili” anche a livello locale. Non ho sentito nessuno tra i candidati a sindaco accennare al problema, o porsi una domanda sul presente e sul futuro di questa categoria.
Forse pensano che le guide non salgano sul vulcano per lavorare, ma per tenersi in forma, per fare gratificanti passeggiate, o perché innamorate della struggente bellezza del paesaggio.
Oppure, ed è ciò che sospetto fortemente, non pensano nulla.