Michele Merenda
SALINA – Trovato un salvagente della Costa Concordia tra gli scogli della spiaggia di Rinella, frazione marinara del comune di Leni. Il ritrovamento è avvenuto alle ore 16 di venerdì scorso, nei pressi dello specchio d’acqua sotto l’hotel L’Ariana a pochi metri dal porto. L’individuazione, ad opera della turista romana Francesca Cantarutti, riporta alla mente i drammatici scenari di quella tristemente famosa sera del 13 gennaio 2012, in cui la nave urtò contro gli scogli davanti all’Isola del Giglio, causando la morte di 32 passeggeri e numerosi feriti. L’oggetto color rosa porta il numero di cabina 6353 e risulta essere, incredibilmente, il gemello di quello ritrovato a novembre presso Cala Andreani sull’Isola di Caprera, nell’arcipelago de La Maddalena in Sardegna.
Ma Francesca Cantarutti, giornalista free lance, in realtà può essere definita un’eoliana di adozione. Frequenta infatti Salina da 25 anni, di cui è letteralmente innamorata. Ha collaborato, tra gli altri, con il SalinaDocFest (festival del cinema documentario che si svolge da anni nel cuore verde delle Eolie), col noto settimanale L’Espresso e vanta anche ulteriori collaborazioni con gli uffici stampa della RAI.
«Vengo a Salina ormai da tanto tempo – ci ha detto la giornalista – e, sarà banale dirlo, ogni volta è un’emozione unica. Di fatto, ogni volta succede qualcosa di particolare, come quella frana che si portò via gran parte di una vallata nella zona vicino Capo Faro o la violenta eruzione sullo Stromboli. Al momento – ha continuato – mi trovo sull’isola perché anche le tempeste ed il mare agitato hanno il loro fascino. Salina d’estate non ha bisogno di presentazioni, ma sono in pochi a conoscerne la bellezza invernale o comunque della bassa stagione. Un tesoro sicuramente da scoprire. E invito tutti a farlo».
Come capita spesso, la scoperta è avvenuta casualmente. «In realtà – ha poi specificato Francesca Cantarutti – mi trovavo in quella piccola spiaggia perché ero partita con l’intenzione di ripulirla dai rifiuti, soprattutto di plastica. È un po’ una mia fissazione – ha ribadito scherzando – quella di mantenere pulite la zone di questo magnifico luogo, che è inoltre Patrimonio UNESCO».
Continua così la drammatica epopea della Costa Concordia (in attesa di sapere dove sarà definitivamente portata), legata indissolubilmente alle sorti e ai capricci del mare, che ne porta continuamente testimonianza nelle suggestive sponde del Mediterraneo.