di Marco Miuccio
“Fuori orario”!
Ogni anno in questo mese
Senza mai troppe pretese
Mi cimento in qualche rima
Come ho già fatto prima
La poèsia di Natale
È ormai un classico mondiale
Con una rima baciata
Puoi lanciàr qualche frecciata
Bacchettare chi gestisce
Ed a volte non capisce
Che giocare coi trasporti
Fa arrivare ai ferri corti
Sulla pelle degli utenti
Che non sono mai contenti
Di chi deve garantire
La roba territoriale
Si chiama “continuità”
Un valore per chi l’ha
Un diritto per chi spera
Un dovere, una chimera
Quindi tutti a subìre
Senza poter dissentire
Su quei nuovi orari strani
Non ci venga tra le mani
Chi li ha fatti e progettati
Già so dove partoriti
Sono sicuro e non son fesso
Li han pensati sopra il…
I ragazzi della scuola
Vi ringrazian con la Ola
Per raggiunger l’istituto
Partiranno a spron battuto
Solo qualche ora prima
L’oro in bocca ha la mattina
Certo non sono contenti
Dei bei vostri insegnamenti
Il mercato ha le sue regole
Ma sul popolo son tegole
Cascano tra capo e collo
Per un visto o per un bollo
Qui si tratta di denaro
Quello che vi è tanto caro
Quello che “move lo mondo”
E non basta un Girotondo
Per tornare un po bambini
Per non essere cretini
Per capire che il subìre
É un continuo divenire
Dove còntan gli interessi
E noi siamo sempre i fessi
Che se devono viaggiare
Sai gli tocca programmare
Anche un semplice bisogno
Ed a dir non mi vergogno
Vi va ben politicanti
Che non siamo così tanti
A capire che si usa
Ed a volte un po si abusa
Dietro scontri di sistema
C’è soltanto un problema
Il guadagno senza freni
E per noi solo veleni
Altro che un Buon Natale
Ci finisce sempre male
Limitati nelle corse
Per riempire le altrui borse
Aspettiam la soluzione
Prima ancor della stagione
Auguriam col nuovo anno
Solo un piccolo malanno
A chi col culo degli altri
Sì comportan come scaltri
Buon Natale anche a voi
Perchè anche se non vuoi
Siamo sulla stessa barca
Per fortuna non è un’arca
E noi non siamo animali
Siamo umani, tutti uguali
Non vogliamo la pietà
Vogliam solo dignità
Quindi un po più di rispetto
Per un popolo costretto
A vivere attendendo
Che il vostro dividendo
Sia più che soddisfacente
Che risulti conveniente
Che non siate mai costretti
A campare a denti stretti
Ora chiudo che son lungo
Prima che poi troppo pugno
Buone Feste a chi decide
E la torta si divide!