di Roberto Sauerborn
Inondazione di Stromboli: il Parco Nazionale delle isole Eolie, ancora ed ancora!
Caro Mario, Caro Nello,

Caro Roberto, Caro Salvatore, Caro Tommaso, Caro Pino, Caro Francesco, Cara Elvira, Caro Nino, Caro Cateno, Caro Raffaele, Caro Totò, Cari Matteo, Cara Giorgia, Caro Enrico, Caro Giuseppe, Caro Carlo, Caro Lorenzo, cari tutti voi che, oggi più che mai, siete impegnati per il futuro dei nostri figli.
Per l’ennesima volta vi scrivo, con le stesse parole usate negli ultimi circa 20 anni e, forse, più e per confermare che non si deve dimenticare …:
– Era il 2006: “…se, da un lato, su qualche quotidiano locale, viene data notizia di un ennesimo disegno di legge per le isole Minori il cui contenuto, come sempre stato sino ad ora, rimane ignoto alle comunità locali microinsulari, dall’altro, il politicante indigeno si attiva ed affanna affinché il Pianto Territoriale Paesistico continui ad essere visto e riconosciuto come un limite alla crescita ed allo sviluppo quale, invece, con un’attenta lettura ed una consapevole applicazione sarebbe. Questa pantomima viene proposta, ancora una volta, da esponenti di partiti di massa sia sull’onda dell’emozione delle loro appena trascorse vacanze estive alle Eolie, (oggi dell’inondazione a Stromboli), che alla luce delle prossime elezioni amministrative locali”, oggi regionali e nazionali;
– Il 9 luglio 2019: “ …Stromboli il Parco Nazionale delle Eolie una necessità anche per salvare vite. Non é la prima volta che intervengo sull’argomento e, ogni volta, è come se fosse la prima e, come eoliano, piango nel vedere le mie isole pensate e trattate come un villaggio turistico che apre d’estate e chiude alle porte dell’inverno…Oggi, mi ritrovo, pedantemente, a ripetere, con forme e con parole diverse lo stesso concetto: le EOLIE sono un patrimonio di tutti e come tale vanno trattate…Lo Stromboli non è un isola è, innanzitutto, un vulcano attivo: strano doverlo dire. Il sindaco di Lipari (non l’attuale) però pare non saperlo e come lui in tanti. Insisto sul tema del Parco Nazionale delle Eolie perché potrebbe essere uno strumento che oltre a consentire uno sviluppo sostenibile alle Eolie e a tutto l’areale di riferimento, potrebbe evitare queste tragedie. Un morto, un uomo di 35 anni che, si dirà, era li in orario sbagliato e senza guida. Ma potevano essercene di più, potrebbero essercene di più se si continua a gestire le isole Eolie alla carlona.
per ricordarvi, ove mai ce ne fosse bisogno, che :
“Le nostre isole, i nostri vulcani sono territori speciali, non possono essere pensati come altre comuni realtà. Hanno la necessità di essere tutelate, monitorate, gestite non con metodo politico, ma scientifico perché sono luoghi di scienza. Sono luoghi dove la vita ha un altro ritmo, dove le esigenze sono altre, dove l’aleatorietá del divenire è regolata dai tempi della terra, della natura e non da logiche di sviluppo massiccio, depauperistico, da logiche di mercato.
Le Eolie devono essere salvate da questa follia dello sviluppo turistico di massa, dagli interessi lobbistici di chi si è spartito il futuro di queste terre e oggi continua imperante gestire il territorio grazie all’agonia del precariato e della necessità di lavoro frutto di errati modelli di sviluppo.
Per questo rivolgo un appello al Ministro per l’ambiente e al Presidente Musumeci affinché si dia attuazione al Parco Nazionale delle isole Eolie istituito già 12 anni fa e rimasto lettera morta nei cassetti della politica ignorante e interessata.”
Repetita iuvant…mah!?!