Stromboli raccontata dai suoi figli

 

gianlucadi Gianluca Giuffrè

Ho letto tutti i libri di Fabio Famularo, giovane scrittore delle nostre terre . L’ultimo, ‘’Stromboli, stelle di fuoco’’, edito da Edizioni Strombolibri, è quello che più mi ha colpito; sia per lo stile di scrittura ma anche perché mi riporta con la mente a certe situazioni che ho vissuto personalmente. Il titolo evoca, in maniera inequivocabile, gli zampilli di lava incandescente eruttati da ‘Iddu’, lo Stromboli. Infatti, scorrendo le pagine del romanzo, ci si accorge che Famularo, racconta, attraverso delle testimonianze vere, le eruzioni più spaventose, a memoria d’uomo, dello Stromboli.

L’esplosione del 1919 è affidata, nella sua narrazione, a un pescatore, mentre quella più temibile del 1930, che devastò ogni cosa, è ricordata da una giovane e bella isolana. L’autore, conclude il suo romanzo , con la sua personale esperienza, risalente al maremoto del 2002. Il vulcano maestoso, che abbraccia l’isola con le sue ali di lava , è il protagonista assoluto dei tre racconti che compongono ‘Stromboli, stelle di fuoco’. Che siano gli anni del ‘900 o il 2002, Stromboli ammalia e lega a sé, con la sua forza magnetica, i suoi abitanti, gente umile e semplice ma capace di grande coraggio e umanità.

E proprio loro ci raccontano le eruzioni vulcaniche più violente che hanno portato distruzione sull’isola e sconvolto le loro vite. Ma il vulcano non porta solo devastazione, nei momenti più difficili spinge i suoi abitanti a cambiare profondamente. Sotto le nuvole di cenere, i lapilli infuocati, i loro sentimenti mutano, il significato delle loro esistenze si rivela, la loro forza emerge più potente della lava stessa. Stromboli, parla ai suoi figli e con la sua presenza li tiene legati a sé.