Stromboli, Panarea e le minicrociere : estate transitoria con vecchie ordinanze, il Parco risolverà la questione ?

Mentre il sindaco Riccardo Gullo ripropone l’ordinanza dell’ex sindaco Marco Giorgianni per cercare di disciplinare, a giorni alterni, gli sbarchi dalle motonavi per minicrociere a Stromboli e Panarea riproponiamo l’articolo di Fabrizio Bertè pubblicato ieri da Repubblica.

Eolie prese d’assalto. E come ogni anno, in piena estate, ogni giorno sbarcano nelle 7 sorelle migliaia di turisti e visitatori. Ben vengano, in parte, perché dopo due stagioni turistiche altalenanti, vissute all’insegna della pandemia e delle restrizioni, vedere hotel, B&B e case-vacanza sold-out e locali pieni è un toccasana per l’economia isolana. Ma al tempo stesso, si ripropone un problema che ogni anno sollevano albergatori e ristoratori, ma soprattutto i residenti delle Isole Eolie: il turismo “mordi e fuggi”.

E Stromboli e Panarea, ma anche Vulcano, si ritrovano invase dai turisti. Con grandi problemi di sicurezza, igiene e vivibilità: «L’argomento è spinoso e controverso – dice Christian Del Bono, presidente di Federalberghi Isole Eolie – E riguarda soprattutto Stromboli e Panarea. Da un lato, è vero che sbarcano visitatori che un domani potrebbero tornare. Dall’altro, però, va assolutamente evitato il sovraffollamento. Contingentare gli sbarchi non è semplice, ma una soluzione potrebbe essere istituzionalizzare il Parco Nazionale delle Isole Eolie, marino e terrestre, sulla scia di Pantelleria. Con un organismo di questo tipo, sarebbe possibile contingentare gli sbarchi. Ma ci deve essere la volontà politica di farlo. Non dico che le mini-crociere non devono esserci, anzi, ma ritengo che i numeri dei visitatori debbano essere calcolati in base alla grandezza di ogni isola. In modo tale, magari, da avere giorni prestabiliti per questi sbarchi e con numeri adeguati alla capienza delle nostre isole».

Soprattutto, per ragioni di sicurezza: «Anche perché alle Eolie abbiamo due vulcani attivi. E comunque, un sovraccarico di gente incide negativamente sulla qualità della vita quotidiana o di una stessa vacanza. Per esperienza – conclude Del Bono – posso dire che a parte quelle due settimane di agosto, le Isole Eolie vengono scelte, prevalentemente, da gente in cerca di tranquillità. Da persone che hanno voglia di scoprire posti nuovi e magici, di godersi la natura, i paesaggi e le bellezze eoliane. E non da gente che viene, per mezz’ora al giorno, nella migliore delle ipotesi, visitando tre isole in un giorno, spesso senza neanche distinguerle. Panarea ha un’area di 3.4 chilometri quadrati, per pure ragioni di igiene e sicurezza non può assolutamente accogliere così tanta gente contemporaneamente Anche il turismo ha bisogno di regole».

E i residenti, o i visitatori abituali, lanciano l’allarme e chiedono soluzioni: «Ogni giorno – dice la giornalista palermitana Alice Sagona, assidua frequentatrice dell’isola di Stromboli – sbarcano migliaia di persone a Stromboli, ma anche a Panarea la situazione è la stessa. Arrivano questi barconi dalla Calabria, da Messina, da Milazzo e da Lipari. Stromboli è un’isola dagli equilibri molto delicati, ad esempio, non un luogo dove fare uno spritz e qualche foto. Io vivo nella zona portuale di Scari e ogni giorno, dal terrazzo, vediamo sbarcare decine di barconi di diverse compagnie. Troppe. Alcuni barconi hanno anche 300 o 400 persone a bordo, troppe. Stanno stipate come sardine, arrivano e spesso non sanno neanche dove si trovano. È un turismo “mordi e fuggi” che all’isola e agli isolani non lascia nulla, se non incuria e sporcizia. La spiaggia accanto al molo è diventata un posacenere gigante». All’attacco anche il gruppo social “Controcorrente Eoliana”, con Daniele Corrieri che ha immortalato un giorno di ordinaria follia a Stromboli, chiedendo un immediato intervento anche da parte delle associazioni, che quest’anno sembrano risparmiare, almeno al momento, la nuova amministrazione e il sindaco di Lipari e di 6 delle 7 Isole Eolie, Riccardo Gullo: «L’amministrazione si è insediata da poco e conosce bene il problema – spiega Rosa Oliva, presidentessa della Pro Loco Amo Stromboli – Siamo in attesa di capire come hanno intenzione di muoversi. A parer mio, però, bisognerebbe tirare in ballo anche la capitaneria di porto».