Di Mimma Sparacino
Leggo con estremo piacere l’articolo a firma del presidente Tesoriero che attiene ai ragazzi, allo sport, alla politica. Avendo figli e nipoti adolescenti direttamente coinvolti alla questione desidero fare qualche considerazione.
Il legame tra sport e politica è talmente stretto da perdersi nella notte dei tempi, quando per lo sport addirittura si fermavano le guerre e lo stesso diventava rappresentazione della potenza e della identità nazionale.
Gli atleti, i ragazzi oggi come un tempo contano, e non poco, e questo la politica lo sa bene, e non a caso a ridosso proprio della prossima tornata elettorale tutti indistintamente di qualsiasi colore politico siano, si “fiondano” sui nostri figli e sulle loro famiglie con promesse di grandi progetti, ristrutturazioni, o realizzazioni di beni e servizi volti a migliorare la qualità della vita di questi poveri giovani che ahimè, a causa soprattutto della pandemia hanno già perso due anni irrecuperabili della loro esistenza.
Il presidente pone l’attenzione sulla partecipazione dei tifosi, e sulla forza che questa da ai ragazzi, in termini di prestazioni, gioia e condivisa partecipazione . I protagonisti cioè i ragazzi, gli atleti rappresentano la nostra identità locale, e la loro capacità rappresenta la nostra comunità. Ma ne è sicuramente la parte migliore perché scevra da errori, pregiudizi, pura da contaminazioni, e per fortuna loro da conoscenza politica. La politica come servizio da’ a prescindere senza nulla chiedere.
E quando non è in grado di dare ai giovani è nel totale fallimento . “ Non fermatevi, non scoraggiatevi, prendetevi il vostro futuro “ dice Mattarella nel discorso di fine anno. I giovani in questo ultimo decennio hanno pagato il prezzo più alto perché è mancata una classe politica in grado di interpretare e soddisfare le loro esigenze, culturali, lavorative anche sportive a tutti i livelli nazionali e più che mai locali. Eppure è strano … tutti abbiamo figli…