In Sicilia si torna in classe il 13 gennaio. È questo quanto deciso dalla task force regionale convocata dall’assessore all’Istruzione Roberto Lagalla, durata più di tre ore, che ha visto la partecipazione dell’assessore alla Salute Ruggero Razza, i dirigenti dell’ufficio scolastico regionale, Gianni Puglisi per gli Atenei dell’Isola, una rappresentanza degli studenti, i sindacati e l’Ance.
A Lipari si resta in attesa delle dichiarazioni del sindaco Marco Giorgianni il quale ha annunciato una diretta fb per le 19. Il primo cittadino , alle 17,00, avrà una riunione in videoconferenza con altri sindaci. I quali, però, non ci stanno : chiedono dati certi sulla diffusione dell’epidemia da Covid19 in Sicilia nei singoli Comuni, sull’attivazione delle USCA e sulla disponibilità di mezzi di aerazione e delle mascherine FFP2.
Un gran numero di primi cittadini ha espresso preoccupazione per l’evoluzione del quadro epidemiologico in Sicilia e per la grande difficoltà nel reperimento di dati certi e attendibili sul tracciamento del contagio nelle proprie comunità.
Il direttore dell’Ufficio scolastico regionale, Stefano Suraniti, ha sottolineato che la Sicilia ha comunque dati pandemici più bassi rispetto alla media nazionale. Anche l’associazione nazionale dei presidi, fa sapere la Flc Cgil, “si è schierata per il ritorno a scuola senza se e senza ma”. “Noi abbiamo rappresentato le condizioni drammatiche in cui vertono le scuole, le forti criticità soprattutto a livello organizzativo e il fatto inequivocabile che i dati pandemici sono destinati ad aumentare – afferma la Flc Cgil – Assurdo riaprire 2-3 giorni per mandare tutti in Dad o Ddi lunedì prossimo. Abbiamo chiesto ancora qualche giorno ma abbiamo capito che solo una norma del governo nazionale può evitarlo”.