Sommessamente
Prendiamo in prestito, come da titolo, una significativa locuzione di Danilo Conti che ieri ha organizzato, con altri cittadini liberi, in piazza Mazzini, proprio sotto il Municipio, un’assemblea pubblica per chiedere alla nuova Amministrazione come stesse affrontando, concretamente, al di là dei documenti da inviare a questo o quel governo con le porte girevoli, il problema sanità. Ciò nel secondo anniversario della morte di Lorenza Famularo.
E’ vero, il Sindaco era a Stromboli, come da impegni assunti in precedenza, per aggiornare i cittadini sulla situazione-questione “emergenziale” ma dell’Amministrazione non c’era nessuno. Del Consiglio comunale idem, salvo Gaetano Orto per l’opposizione.
C’eravamo noi, come organo di stampa, sempre presente quando si tratta di affrontare problemi seri, condividendo sui nostri profili una diretta social.
Ma c’erano, soprattutto, tutte le donne forti, segnate dalla sofferenza , e in cerca di risposte, del comitato “Amici dell’Ospedale”. Donne che lottano quotidianamente per rivendicare il diritto alla cura con dignità.
Insomma, per farla breve, è mancata tutta quella gente tra leoni, gattini, serpi da tastiera e cittadini che lamentano quotidianamente problemi per la precarietà dei servizi offerti. Mancava anche l’attivissimo comitato “L’ospedale di Lipari non si tocca”.
Ovviamente non abbiamo l’anello al naso. La politica, in quest’isola dalle due facce, divide e magari c’è anche chi, nel 2022, si spaventa a fare una comparsata o chi è stato espressamente invitato a prendersi un aperitivo o a restare a vedere la partita. Siamo proprio ridotti male.
L’impegno civico, tuttavia e fortunatamente, prosegue. I promotori dell’assemblea chiederanno all’Amministrazione di fissare un altro giorno per incontrare i cittadini. Frattanto, il Comitato “Amici dell’Ospedale”, presenterà all’Assessorato e all’Asp la richiesta di “ripristino dell’ambulatorio di oncologia interrotto, inspiegabilmente, dallo scorso giugno dopo pochi mesi di attività con approfondimento del percorso terapeutico infusionale in loco e con lo spostamento dei chemioterapici da Taormina a Lipari” e non il contrario tra non indifferenti sacrifici. In alternativa la preparazione di tutto a Lipari.
Speriamo che si capisca che la sanità a Lipari, e nelle Eolie, è di tutti. E che chi amministra ora, come chi lo ha fatto in passato, deve darne conto.