Sommessamente
Alberghi a quattro stelle che (s)vendono camere a 60 euro ( mentre altri vengono acquisiti all’asta) tanto per certificare una crisi in parte attribuibile alla pandemia; ripetuti appelli per sollecitare l’avvio della vaccinazione diffusa e settimane che passano tra sopralluoghi ( mentre nelle isole campane la campagna è stata già avviata). A proposito non comprendiamo l’esclusione dalle richieste del commissario Covid Asp, Firenze, di Lipari e Salina, isole che tra l’altro, hanno anche le strutture, ferma restando l’urgenza sanitaria anche per le più piccole. Ed ancora, il coprifuoco alle 22,00: d’accordo, un problema nazionale ma che in queste isole penalizza, come se non bastasse, anche il settore delle minicrociere (si pensi ai ritorni dalla “gettonata” Stromboli).
Insomma a che punto sono le Eolie a fine maggio ? Ma soprattutto a che punto è la Sicilia che presenta, tra l’altro, una situazione non proprio tranquilla ? Non è più tempo di tavoli, neanche, a livello locale, in un posto dove i protagonisti del turismo sono da sempre abituati ad altri tavoli ( come si dice, già cunsati ) .
Non possiamo non prendere atto, in primis, della grande organizzazione e cura della Regione Campania per le sue isole, appena tre, ma che rappresentano da sempre un prestigioso brand internazionale , e quindi col dovuto peso specifico. A livello sanitario e turistico si metteranno al sicuro per primi. La Sicilia, invece, che ne ha ben 15 abitate attorno, è ancora ferma agli spot. Per carità non mancheranno i problemi logistici ma ,evidentemente, c’è chi può abbatterli prima e chi no anche per quanto riguarda i controlli nei porti e alla nautica da diporto.
In secundis (come dice Montalbano) ma sempre in primis va considerata, c’è l’organizzazione prettamente locale delle stesse isole. E per le Eolie, a livello sanitario e turistico, è quella che è . La pandemia e i ritardi, non hanno fatto altro che accentuare le difficoltà di sempre ma che adesso si rischia di pagarle caro. Con l’incognita , tra l’altro, della raccolta differenziata “Porta a Porta” che sta per partire nel Comune di Lipari e per la quale si devono mettere da parte inutili piagnistei e irresponsabili critiche strumentali. Va fatta e basta.
Tradotto: remiamo tutti dalla stessa parte altrimenti sarà la deriva.