Riparte il Laurana ma Gullo non le manda a dire

Sequestro navi, il servizio del Tgr Sicilia, Gullo : "Così non possiamo vivere"

La nave riparte alle 18,00 da Lipari per Vulcano e Milazzo ma per due giorni è rimasta bloccata nel porto di Sottomonastero per un’avaria .

Una situazione che ha causato non pochi disagi all’utenza perché il Laurana non potendosi spostare ha bloccato l’arrivo di un altro traghetto e, quindi lo svolgimento, per un giorno , del primo collegamento delle 7,00.

Il sindaco di Lipari, Riccardo Gullo, dopo gli annunci trionfalistici dell’assessore regionale Aricò, sbotta e non le manda di certo a dire. A raccogliere le sue dichiarazioni  Giuseppe Bonaccorsi per focusicilia.it .  “Insieme con tutti i miei colleghi delle isole minori- ha dichiarato Gullo- negli ultimi mesi abbiamo sollecitato le autorità a trovare una soluzione prima dell’arrivo della stagione autunnale. Abbiamo anche sollecitato, vista l’assenza di notizie, la dichiarazione dello Stato di emergenza che avrebbe consentito di adottare misure straordinarie. Invece d’un tratto alla Regione escono dal cilindro questo affidamento alla società Sns che garantisce le tratte statali di continuità territoriale. Senza però dirci nulla sulle nuove linee e con quali traghetti sarebbero state effettuate”. “E per pronta risposta – sbotta – arriva invece il paradosso della nuova avaria della Laurana, nel silenzio più totale”.

Per il primo cittadino del comune eoliano,  “con questa Regione non si va da nessuna parte. E quello che sta accadendo forse sta a significare che la compagnia non ha altre navi da mettere in servizio? Ma allora, ci chiediamo noi sindaci, come si intendono garantire le linee, a parole?”.

Gullo si sofferma su un altro aspetto: “È stupefacente quanto sta accadendo. Da un lato si utilizzano toni altisonanti per annunciare la soluzione del problema, dall’altro poi nessuno finora si è degnato di comunicarci in cosa consisterà la nuova intesa”.

Ed ancora, nella nota, inviata pochi giorni fa sia alla Regione che ai prefetti di Palermo, Trapani, Messina e Agrigento, i sindaci avevano chiesto di chiarire tutti i passaggi del nuovo accordo “al fine di poter rassicurare queste comunità quasi tutte fortemente danneggiate e provate dai disagi causati dalla interruzione dei collegamenti, e per prendere atto se l’accordo riportato sulla stampa prevede il totale e immediato ripristino dei mezzi impiegati e delle corse sospese”. I primi cittadini hanno inoltre messo al corrente le autorità di essersi rivolti all’Agcm, Autorità garante della concorrenza “per segnalare i diversi tentativi di affidare mediante gara i collegamenti marittimi che non hanno registrato alcuna partecipazione, ciò al fine di comprenderne le ragioni e attuare quanto necessario affinché tali fenomeni possano trovare una soluzione”.

Ma c’è un’altra questione trattata da focusicilia.it : la messa in sicurezza di Acquacalda.

” Con l’arrivo dell’inverno il sindaco Gullo ha dato disposizione di avviare i lavori di messa in sicurezza di una parte dello specchio di mare antistante l’abitato. La paura è che una violenta mareggiata possa demolire una parte del lungomare, dopo i pareri dei tecnici, e trascinare a mare alcune case. I lavori sono cominciati oltre un mese fa, attraverso il trasporto da Catania su camion di grandi massi di pietra lavica. A causa della vertenza dei collegamenti, spesso a questi mezzi viene impedito l’imbarco per carenza di posti. Ancora oggi il cantiere non è riuscito a proteggere neanche la parte più esposta dell’abitato dalla furia delle mareggiate. Il perdurare di questa confusione nei trasporti, col nodo anche dei tre traghetti ancora sequestrati, sta mettendo a rischio anche e soprattutto la vita di diverse persone. In questo caso anche lo Stato dovrebbe far sentire la propria voce. A meno che le autorità abbiano messo nel conto anche quello che potrebbe accadere in questa piccola frazione affacciata a Nord. Un po’ come avvenne per il ponte Morandi dove alla “Autostrade per l’Italia” tutti sapevano che il ponte era a rischio, ma nessuno mosse un dito”.