Nota dell’Ancim, associazione nazionale comuni isole minori
Nelle isole siciliane, il problema trasporti con tagli di corse e aumento dei biglietti, è un tema
ricorrente anche perché in Sicilia il servizio ha due anime: una regionale più costante nella sua
attuazione di servizio pubblico ed una nazionale non uniformata a quella regionale. Quest’ultima crea i
problemi che i Sindaci lamentano e cioè tagli e rimodulazione di corse ed aumento dei prezzi.
Soluzioni non accettabili perché creano disparità di trattamento tra i viaggiatori dei vettori regionale
rispetto a quelli nazionali.
La stessa Unione Europea in una recente risoluzione, oltre la declaratoria dei problemi delle Isole, per
la prima volta avanza soluzioni strutturali per risolverli.
Ribadisce che l’assenza o i ridotti collegamenti influiscono sul mercato del lavoro, sulla mobilità,
trasporto delle merci. Pertanto, fondamentale è l’adozione di soluzioni flessibili, adozione di
regolamentazione specifica e di misure compensative concrete che compensino emergenze negative.
Sottolinea l’importanza di una riduzione dei costi di trasporto per i passeggeri e le merci anche con
tariffe agevolate.
Se questi sono i presupposti, quale soluzione ai problemi delle isole siciliane ed alle loro proteste sui
rincari e riduzioni delle corse del vettore nazionale?
L’ANCIM sostiene le richieste dei Sindaci e consapevole che il muro contro muro non serve a nessuno
perché si danneggerebbe il turismo, l’occupazione e lo spostamento dei passeggeri sui vettori regionali
più convenienti come prezzi.
Entrambe le parti andrebbero a perdere pertanto, l’ANCIM ritiene che la soluzione vada trovata
insieme e sia fondata sulla solidarietà e coesione.
La soluzione, per il lucro cessante, non può consistere nell’aumento dei prezzi perché in termini
contabili immediati sembra dare ristoro ai bilanci, nei tempi più lunghi tale aumento ingenera
riduzione dei passeggeri. Mentre l’incremento di essi porterebbero ad aumentare le entrate e quindi a
compensare i maggiori costi del carburante.
Un tavolo di mediazione che veda partecipi i Sindaci, le Compagnie di navigazione, la Regione ed il
Ministero potrebbero contribuire a questa soluzione
Come ANCIM ci si impegnerebbe a chiedere integrazione delle misure previste dal Decreto 15 maggio
n. 50 in materia di politiche energetiche.