Sommessamente
Più del 70% degli eoliani ( Comune di Lipari) del misero 44% dei votanti, nonostante quattro candidati e mezzo isolani ( Giorgianni, Carnevale, Mastroeni i più noti) alle regionali continua a votare per gli “onorevoli” della provincia che, evidentemente, tanto hanno fatto e sono stati premiati . Punto. Potremmo fermarci qui per spiegare parte del declino in cui versano queste isole dove l’eolianità è sulla bocca di tutti ma nei fatti di pochi. Siamo in continua svendita di valori e culturalmente a terra. La prova è la logica del tagliarsi le palle (anche con le schede non valide, 315) per fare il dispetto alla moglie che imperversa inesorabile. Ma si sapeva.
E ci farebbe piacere sapere a chi sono andati i voti della maggioranza consiliare , ad esempio. Mastroeni del PD, per cui era sceso in piazza il sindaco Gullo, porta a casa soltanto 206 preferenze rimanendo fuori dall’Ars per poco. Giorgianni arrivato a 1153 voti, si è ritrovato, nella sua lista, anche la concorrenza dello stesso De Luca che ne ha presi direttamente 106 più quelli di lista. Carnevale, soltanto 314 preferenze, ha portato poca acqua al mulino di Lombardo.
Quelli dell’opposizione , è evidente, hanno preso la strada delle eminenze del centro destra che vedremo, adesso, cosa produrrà per questo arcipelago pieno di grossi problemi, a cominciare da quello della sanità. Per la cronaca tra i candidati eoliani c’era anche Bartolo Taranto ” Cavallino” di Alicudi nella lista Autonomia siciliana collegata a Cateno De Luca . Ne ha presi 32 tra Alicudi, Filicudi, Panarea e Lipari. Sic…
Gli otto deputati messinesi eletti all’Ars
da gazzettadelsud.it
Il movimento di Cateno De Luca, “Sud chiama Nord”, conquista 2 seggi: all’Ars approda il sindaco di Santa Lucia del Mela, Matteo Sciotto e il presidente di Sicilia Vera Pippo Lombardo che ha battuto l’ex sindaco di Lipari Marco Giorgianni.
Un seggio a Forza Italia, quello del capogruppo uscente Tommaso Calderone, che però, eletto alla Camera, lascerà il suo scranno a Bernardette Grasso, che precede Beppe Picciolo. Un seggio anche a Fratelli d’Italia, appannaggio dell’uscente Pino Galluzzo, con Elvira Amata “blindata” nel listino del presidente Schifani. Conquista un posto all’Ars il Partito Democratico, dove vince Calogero Leanza, figlio dell’ex presidente della Regione Vincenzino, che supera il segretario provinciale Dem, Nino Bartolotta, e l’ex segretario della Cgil Giovanni Mastroeni. Confermato all’Ars anche Luigi Genovese, senza rivali nella lista Popolari e Autonomisti. Il Movimento 5 Stelle porta a Palermo Antonio De Luca, che grazie al voto di Messina supera Vera Giorgianni e Giovanni Utano), mentre la Lega-Prima l’Italia avrà Pippo Laccoto.