Ricordiamo un sincero amico delle Isole Eolie ad un secolo dalla nascita
Nato a Perugia il 25 aprile 1915, morto a Roma il 21 ottobre 2009, giurista, dirigente e parlamentare socialista, presidente onorario del Centro Studi Eoliano, ministro, presidente emerito della Corte Costituzionale, Medaglia d’argento al valor militare.
Dopo essere stato professore di Diritto penale nelle Università di Urbino, Pavia, Padova e Genova, Giuliano Vassalli, dal 1960, ebbe la cattedra all’Università di Roma. Professore emerito a “La Sapienza” e membro dell’Accademia dei Lincei, l’insigne giurista fu decorato al valore per il contributo dato alla Resistenza.
Dopo l’8 settembre 1943, Vassalli prese infatti parte alla Guerra di liberazione. nelle file della Resistenza romana. Membro della Direzione clandestina del PSIUP, nei mesi dell’occupazione tedesca fu tra i capi delle formazioni socialiste a Roma. Dall’ottobre 1943 alla fine di gennaio del 1944, sostituì Sandro Pertini nella Giunta militare centrale del CLN. Nel gennaio del 1944 organizzò l’evasione dello stesso Pertini e di Giuseppe Saragat dal carcere di Regina Coeli. Fu poi anche ispettore del CLN in pericolose missioni nell’Italia centrale. Il 3 aprile 1944, Vassalli fu catturato, a Roma, dalle SS che lo rinchiusero nel carcere di via Tasso. Vi restò, sottoposto a stringenti interrogatori e a tortura, sino alla liberazione della Capitale.
Nel dopoguerra, con la scissione di Palazzo Barberini, uscì dal PSI. Dal 1947 al 1949, fece parte della Direzione del PSLI e, dal 1949 al 1951, di quella del PSU, non rientrando nel Partito socialdemocratico dopo che i due partiti si rifusero. Nel 1957 Vassalli fu insignito del “Premio di fedeltà alla Resistenza” per l’attività svolta, come avvocato e come pubblicista, a favore degli ideali della Resistenza. Rientrato nel PSI nel 1959, Vassalli fu consigliere comunale e capogruppo di quel partito a Roma e poi fu deputato del PSI nella quinta Legislatura. Eletto senatore nel 1983 e riconfermato nel 1987, è stato presidente della Commissione Giustizia e poi del Gruppo parlamentare socialista. Nel 1987 è stato nominato ministro della Giustizia nel governo di Giovanni Goria e riconfermato nei governi De Mita ed Andreotti, lavorando alla stesura del nuovo Codice di procedura penale del 1989.
Tra le numerosissime pubblicazioni scientifiche di Giuliano Vassalli (che ha anche ricevuto la laurea “honoris causa” in Giurisprudenza dall’Università di Bologna), si possono ricordare L’interpretazione della legge Merlin, del 1965, e Alcune considerazioni sul consenso del paziente e lo stato di necessità nel trattamento medico-chirurgico, pubblicate nel 1972.
Giuliano Vassalli è stato Presidente Onorario del Centro Studi Eoliano sin dalla nascita del Centro ed è stato vicino al gruppo di allora giovani studenti che si proponevano di portare avanti i valori della memoria storica e della cultura eoliana. E’ stato punto di riferimento oltre che l’AMICO che con generosità presenziava alle iniziative del Centro regalando consigli e trasmettendo entusiasmo.
Entro in contatto con il Centro Studi nel 1983, ed il 17 aprile partecipò al convegno su “L’Antifascismo pre-resistenziale”, tenutosi a Lipari. Il suo intervento era “Il patrimonio ideale dell’antifascismo”.
(…) Una delle imputazioni più frequenti con cui questi confinati venivano tradotti al carcere, e venivano portati davanti al Tribunale Speciale del regime fascista, era quella della ricostruzione di partito politico. Ora quando pensiamo al significato di antifascismo e di Resistenza, al valore di libertà che era insito in questa idea di partito, per cui l’imputazione creata dal regime totalitario era quella di ricostituzione di esso, non possiamo non guardare senza grande amarezza che tra le degenerazioni più vistose, che oggi tutti lamentano, sta proprio questa dei partiti, questa lottizzazione della società civile, questa spregiudicatezza di comportamenti, che tendono a volte a far diventare i partiti aziende per la conquista e il mantenimento del potere, addirittura del potere economico. Non era certo questa la visione dei nostri eroi dell’antifascismo pre-resistenziale, la visione dei condannati, la visione di quegli uomini straordinari che sono stati qui ricordati, i quali sacrificavano tutto di se stessi: tutto! Qualcuno fino alla vita, per ideali di progresso, di libertà, di giustizia, certamente, ma anche di rettitudine e di equilibrio e che seppero con la loro rivolta esprimere la superiorità delle leggi morali alle leggi imposte, o anche soltanto a considerazioni di convenienza.
Ecco cosa scriveva, infine, in occasione della settimana eoliana di New York del 1998, al Giudice Edward Re, quale presidente del Comitato d’Onore.
(…) Apprendo con grande e sincera soddisfazione che dal 23 al 28 febbraio 1998 si svolgerà in New York sotto la Sua prestigiosa presidenza una Settimana Eoliana, dedicata alle isole Eolie nella storia, nell’antropologia, nell’arte, nella poesia, nell’archeologia ed anche nelle più moderne manifestazioni della cultura artistica.
Ho preso in esame il ricco programma e mi felicito per la scelta degli oratori, ciascuno tanto competente nel rispettivo campo, e per quella dei documentari che saranno prodotti nelle intense giornate della Settimana eoliana.
Attraverso l’impegno, che dura ormai da più di quindici anni, dei suoi promotori – ed anche per il merito di coloro che ne hanno appoggiato le iniziative – il Centro Studi e ricerche di storia e problemi eoliani ha prodotto, accanto ad altre manifestazioni, una serie di pubblicazioni di alto rilievo, destinate a restare presenti nella storia naturale e nella storia dell’arte, oltre che in altri settori di interesse culturale. Mi auguro che le autorità e gli amici che onoreranno la Settimana Eoliana della loro presenza possano prendere visione di tali opere ed apprezzarne i contenuti e lo stile. È veramente bello che i giovani delle Isole Eolie, da tempo impegnati in questo lavoro, possano raccogliere l’apprezzamento del pubblico di New York e giovarsi, signor Presidente, del Suo appoggio e della cordiale accoglienza di cui saranno oggetto.
Padre Agostino
Il 25 aprile 1977 si chiudeva l’esistenza terrena di Padre Agostino Lo Cascio da Giardini, parroco della chiesa di Porto Salvo.
Questo l’articolo pubblicato da “L’arcipelago” del marzo aprile 1977.
Padre Agostino non è più.-
Mentre tutto è pronto per andare in macchina, ci giunge fulminea la notizia P. Agostino Lo Cascio da Giardini, parroco in S. Maria di Porto Salvo di Lipari, non è più fra noi.
Colpito quasi improvvisamente da un male insidioso, imbarcatosi sulla “Caravaggio” per andare a cercar rimedio in clinica attrezzata alla bisogna, spirò a mezzo canale alle ore 15,35 del 25 aprile 1977.
Aveva sessantadue anni.
I liparoti, i quali in ventun anni di affettuosa consuetudine con Lui Lo amarono e lo stimarono come sacerdote, come uomo e come felice saggista e ricercatore, non avranno purtroppo la Sue spoglie mortali che i congiunti vogliono tumulare nel paese natale. Per ben altre e più nobili ragioni, però, il nome e la memoria di lui resteranno perennemente legati al domani storico-culturale dell’arcipelago Eolio e della Chiesa Liparitana.
Questo l’articolo dedicato dal “Notiziario delle Isole Eolie” nel maggio 1977 – n. 5
È morto
Padre Agostino da Giardini
Su un camion di frutta, mentre lo portavano a Milazzo. Aperta un’inchiesta
Frate Agostino da Giardini è morto il 25 aprile scorso, mentre veniva trasportato a Milazzo, in circostanze che dovranno essere chiarite in sede giudiziaria. A seguito di un esposto dell’avv. Paino, assessore alla sanità del Comune di Lipari, alla Procura della Repubblica ed alla pretura di Lipari, è stata infatti aperta un’inchiesta.
Il pretore di Lipari, dopo alcuni interrogatori di testi, ha inviato il fascicolo, per competenza, alla procura della repubblica. Dal canto suo questa ha ordinato la riesumazione del cadavere, per l’esame necroscopico ed ha inviato avviso di reato al direttore dell’ospedale di Lipari, dr. Spadaro, per omicidio colposo, al dr. Di Bella, per falso in certificato sanitario e al comandante della Caravaggio, Russo, per falso in atto pubblico, avendo questi due ultimi sottoscritto che la morte era avvenuta a Milazzo, mentre invece sembra fosse avvenuta in navigazione subito dopo lo scalo di Vulcano.
Padre Agostino soffriva di occlusioni intestinali ed il 25 aprile era stato ricoverato d’urgenza all’ospedale di Lipari a seguito di un collasso.
Le condizioni dell’ammalato furono subito giudicate così gravi da suggerire l’immediato ricovero in un ospedale più attrezzato, quello appunto di Milazzo.
Il comandante di Porto, Gangemi, aveva suggerito e mezzo a disposizione, un mezzo veloce per il trasporto, ma il dr. Spadaro lo sconsigliò per non sottoporre l’ammalato ad eccessivi sobbalzi.
Oggi, tuttavia, non vogliamo parlare della sua morte (e dell’inchiesta della Magistratura) ma di come ha vissuto tra noi eoliani e delle opere che ci ha lasciato in eredità.
Padre Agostino era nato a Giardini-Naxos il 6 novembre del 1914. Dopo aver partecipato alla seconda guerra mondiale in marina, il 27 agosto 1944 aveva raggiunto Gangi per iniziare il suo noviziato tra i Frati Minori Cappuccini. Il 10 settembre 1950 era ordinato sacerdote a Giardini da mons. Bernardino Salvatore Re, Vescovo di Lipari.
Il 4 settembre 1956 raggiunse il convento di Lipari con l’incarico di superiore dei Frati Minori Cappuccini. A Lipari, oltre alle funzioni di padre guardiano e di parroco delle chiese di Porto Salvo e di Santa Lucia, espletò egregiamente quelle di membro del consiglio Presbiteriale, di direttore locale delle Opere Missionarie, di officiale del Tribunale Ecclesiastico Diocesano e di custode del cimitero.
Sempre a Lipari fu attivo nel campo artistico e quale studioso e scrittore.
Come autore P. Agostino esordì nel 1957 con una lettera aperta al Notiziario delle Isole Eolie, volta a censurare un breve articolo dovuto ad un cronista occasionale.
Le sue opere più importanti sono:
– I frati Minori Cappuccini in Lipari, Storia dei due conventi e dei Cappuccini liparesi più insigni, 1962;
– P. Felice da Lipari, Edizioni Spes, Milazzo 1967;
– Il romanzo “Scarpe Chiodate”, 1970;
– Un Piccolo strumento nelle mani della Provvidenza, Madre Florenzia Profilio, fondatrice delle Suore Francescane di Lipari (1873-1956), 1975;
– Due saggi di Storia Liparitana, 1975;
– Mons. Bernardino Salv. Re, vescovo cappuccino di Lipari (1883-1963). 1977, (opera postuma).
Era un uomo schietto ed amava la precisione; i suoi scritti, i suoi libri rendono ampia testimonianza al suo impegno sociale e alla sua personalità.
I suoi scritti sono opere di sicuro rilievo storico per le Isole Eolie. È stato un onore conoscerlo ed averlo avuto come insegnante nei mie primi anni scolastici a Marina Lunga.
Per approfondimenti:
Giuseppe A. M. Arena, Della Vita e degli scritti di Padre Agostino da Giardini, La Grafica Editoriale, Messina 1993.
Giuseppe La Greca