Sommessamente
A Stromboli, ieri, la visita del presidente Musumeci e del capo della Protezione civile, Curcio, di cui riferiamo a parte attraverso comunicati stampa e post su fb delle parti interessate. Ormai del resto funziona tutto così : le conferenze stampa sono state superate . A voler essere mal pensanti per evitare le domande scomode ( lo abbiamo visto anche a Vulcano a proposito delle richieste sull’ospedale di Lipari) ma tant’e.
Prendiamo atto delle dichiarazioni , post vertice, del Presidente “sconsolato”. Come se le criticità dell’isola, compresa la solita giustificazione della cementificazione, fosse cosa sconosciuta. Ma ci sono delle certezze : l’ex Azienda foreste demaniali è l’ente gestore e ha competenze autorizzative su tutto il versante che è riserva naturale; l’Autorità di bacino è il titolare dei corsi d’acqua pubblici sui fianchi del vulcano. Poi, ma non in ordine gerarchico, c’è la Protezione Civile che dovrebbe in caso d’emergenza superare tutti gli ostacoli burocratici.
In un comunicato diffuso dal sindaco Riccardo Gullo si legge che proprio la Protezione civile “ha garantito la disponibilità del Dipartimento a sostenere un piano di breve e medio termine, strutturato in cinque punti” tra i quali le prime opere urgenti che prevedono anche la rimozione di massi, per la riduzione del rischio.
Ecco, è proprio questo che vogliamo chiedere : siamo sicuri che da fine maggio , cioè dall’incendio in poi che ha distrutto quel versante del vulcano, sia stato fatto tutto il possibile per mitigare il rischio in caso di nubifragio e inondazione. Purtroppo a noi non risulta e neanche agli strombolani. In due mesi si sarebbe potuto fare qualcosa perchè il pericolo era noto. E per miracolo non ci sono state vittime.
Ma oggi tanto dichiariamo lo stato di emergenza o di calamità , pianifichiamo quegli interventi che dovevano essere praticati prima e tutto è risolto…ormai va così. Responsabilità ? Ad oggi non pervenute.
“Piccolo” particolare finale : stiamo parlando di un’isola con un vulcano attivo ecc. ecc.