Uno studio sui granelli di sabbia , i cosidetti ” iron – ooids” , condotto al largo di Panarea ha consentito di scoprirne, come riporta nature.com un deposito ancora in formazione sul fondo del mare ad una profondità di 80 metri su un’area caratterizzata da intensa attività idrotermale. Dallo studio integrato sono emerse informazioni finora non conosciute sui processi che hanno portato alla
formazione degli analoghi depositi presenti nelle rocce più antiche della Terra e nei suoli di Marte.
Infatti, la conoscenza che queste sabbie (iron ooids) si stiano formando oggi a causa del fenomeno dell’idrotermalismo sottomarino, ha implicazioni importanti per la comprensione sia dei processi geologici che hanno interessato il nostro pianeta nella prima fase della sua formazione sia per la comprensione dell’evoluzione geologica del Pianeta Rosso, consolidando l’importanza dei sistemi idrotermali sottomarini per l’origine della vita sulla Terra e, quindi, della presenza di acqua e di possibili forme di vita nel passato geologico di Marte.
Il gruppo di ricerca coinvolto in questo studio è stato condotto dai ricercatori della Sezione di Palermo dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), unitamente ai ricercatori del Dipartimento di Scienze Matematiche e Informatiche Fisiche e della Terra (MIFT) dell’Università di Messina, del Dipartimento di Scienze Chimiche e Geologiche (DSCG) dell’Università di Modena-Reggio Emilia, del Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali (BiGeA) dell’Università di Bologna e del Centre de Biophysique Moléculaire (CNRS) di Orléans (Francia).