Sulla Gazzetta del Sud di oggi le cronache sulla riconquista di posti letto e reparto di ostetricia all’Ospedale di Lipari e sullo sbarco dei 1500 crocieristi nell’isola. Una giornata importante quella di ieri: per un verso e per l’altro, in prospettiva, può rappresentare molto. Ma se sull’ospedale si tratta di restare con forza sul problema del ridimensionamento soprattutto dal punto di vista politico per lo sviluppo del crocierismo occorre lavorare, in particolare, sulla testa degli abitanti, specie dei commercianti ancora poco disposti a prodigarsi per far prevalere l’ interesse collettivo su quello particolare.
La chiusura totale , senza comunicazione preventiva alla popolazione del corso Vittorio Emanuele, per motivi di sicurezza ( tra i turisti tantissimi anziani), ha provocato non poche proteste proprio tra i commercianti in attesa del rifornimento merci e anche agli automobilisti che hanno trovato non poche difficoltà, con il megaparcheggio ancora chiuso ( ma non sarebbe cambiato molto), nel reperimento di posti auto nelle vie a ridosso della strada principale di Lipari. L’unico appunto da fare all’Amministrazione comunale è proprio questo. Varrà per le prossime volte. Ma è fuor di dubbio che quando si verificano eventi del genere non si può prescindere dall’isola pedonale totale.
Del resto Costa Crociere, anni fà, abbandonò Lipari per il caotico traffico auto veicolare del centro su, indiretto, suggerimento dei suoi clienti. I crocieristi, una volta tornati a bordo, infatti, recensivano negativamente la loro permanenza nell’isola per le insidie rappresentate da strade strette ad elevato traffico auto veicolare. Ieri, a tal proposito, ha funzionato aver fatto attendere i pulmann nel porto di Sottomonastero invece che nella trafficata via Conti Vainicher . Quei tanti anziani, che con l’occasione sono transitati obbligatoriamente dal corso, avrebbero rischiato non pochi pericoli come è accaduto più volte fino all’anno scorso.