E’ ormai guerra tra le società che si occupano dei trasporti marittimi con le isole minori. A chi giova ?
Riceviamo dal direttore dell’ufficio stampa di Siremar – Compagnia delle Isole, Alfio Spadaro, e pubblichiamo un comunicato in seguito alla querela presentata dal presidente di Ustica Lines, Vittorio Morace nei confronti dei vertici di CdI e un approfondimento sul problema dei trasporti marittimi nell’ambito delle isole siciliane.
Apprendiamo che il sign. Morace Vittorio , legale rappresentante ed azionista della Ustica Lines S.p.A , avrebbe proposto dinanzi la Procura della Repubblica di Palermo una denuncia-querela per diffamazione nei confronti dei vertici aziendali di Compagnia delle Isole S.p.A. Il Morace , infatti, avrebbe ritenuto lesive della propria immagine ed onorabilità alcune dichiarazioni rese alla stampa dall’on. Salvatore Lauro e dal dott. Alessandro Seminara rispettivamente Presidente ed Amministratore Delegato di Compagnia delle Isole S.p.A.
“ Rimaniamo allibiti dalla nervosa reazione di Morace “ dichiarano Lauro e Seminara. Tuttavia sarà l’occasione buona perché la magistratura faccia luce su alcuni aspetti relativi all’appalto milionario che da oltre dieci anni è appannaggio di una sola impresa.
Ed invero , i vertici di Compagnia delle Isole S.p.A. , che tra l’altro nelle scorse settimane hanno già interessato l’Autorità del caso , si pongono alcuni interrogativi :
1 . Come mai da oltre un decennio al bando , promulgato dall’Assessorato regionale Trasporti peri servizi integrativi di collegamento tra la Sicilia e le isole minori con unità veloci , ha partecipato sempre e solo un società , che è poi evidentemente rimasta aggiudicataria;
2. Come mai un appalto così remunerativo che produce utili considerevoli, come emerge tra l’altro dal bilancio pubblicato dalla società aggiudicataria , non ha mai suscitato l’interesse di altre società di cabotaggio marittimo;
3. Come mai i requisiti tecnici prescritti per la partecipazione alla gara sono così stringenti tali da impedire ad altre imprese di potere legittimamente partecipare alla procedura competitiva;
4. E’ legittimo che il dirigente del servizio , che sottoscrive il contratto di appalto vigila sulla sua esecuzione ed è anche RUP della gara , ha avuto assunta la propria figlia alle dipendenze della società che da sempre è aggiudicataria dell’appalto;
5. E’ legittimo che i dirigente del servizio, la cui figlia si trova alle dipendenze della società aggiudicataria dell’appalto , si sia determinato, in violazione delle norme vigenti, a prorogare il contratto scaduto ad un prezzo superiore a quello stabilito dal bando di gara senza richiedere un assenso preventivo alla spesa;
6. E’ legittimo che la Regione per dei servizi integrativi rispetto a quelli essenziali già espletati da Siremar esborsi ogni anno dal proprio bilancio somme di gran lunga superiori a quelle riconosciute dallo Stato e ritenute compatibili dall’Unione Europea in favore di Siremar.
Tutti questi interrogativi appaiono legittimi e certamente meritano un’attenta valutazione da parte degli organi competenti .
Una ultima annotazione occorre farla in ragione del continuo riferimento che il Morace fa relativamente al rispetto della concorrenza.
Ci sembra che lo stesso abbia un’idea alquanto confusa di mercato e concorrenza.
La sua impresa che partecipa da sola alle gare , che se le aggiudica e che vive del solo contributo regionale erogato pensa veramente di stare sul mercato (?).